50° ANNIVERSARIO ASMI (1949-1999)
SESSIONE SCIENTIFICA
Diritti umani e biomedicina
Genoma umano, manipolazione genetica,
fecondazione assistita
di Ermelando Vinicio Cosmi (*)
Farò un’introduzione sulla nascita del Progetto
genoma umano, che fu pensato da Reagan e poi acquisito anche dal C.N.R.,
al quale io appartengo come Presidente della Commissione bioetica.
A capo del progetto, che doveva essere sviluppato entro il 2000, è
il prof. Dulbecco.
Sono stati tipizzati molti geni e sono state diagnosticate molte malattie,
per alcune delle quali è possibile fare, oltre alla diagnosi, una
terapia e una profilassi. Lo studio del genoma umano è stato forse
stimolato dalle tecniche di riproduzione assistita, che hanno una storia
atavica, risalgono alla veterinaria, e anche dagli studi di un nostro medico
di Bologna, che fu poi biasimato ma che aveva scoperto e utilizzato queste
metodiche prima della nascita della Braun.
Successivamente - e questo è il problema che vorrei focalizzare
- nuovi impulsi sono venuti dalle industrie, in particolare da cinque compagnie
americane di biotecnologia, interessate a mettere a punto dei kit soprattutto
per la diagnosi di malattie diffuse, quali i tumori della mammella, del
colon, la malattia di Alzheimer. Vi è stato e c’è tuttora
uno stimolo così potente allo sviluppo di nuove tecnologie, che
capita di vedere in alcuni aeroporti una scritta che dice: “Viviamo di
troppa tecnologia, stiamo attenti a che cosa facciamo”.
Da parte mia, ho fondato la società ISONET - International Society
for New Technology - che non è mirata ai medici, ma agli addetti
ai lavori in genere, compresa quindi l’industria, che deve fare il punto
su utilità, attendibilità e validità delle metodiche
e, vis-à-vis stabilire il rapporto costo/beneficio. Dal 1° al
5 aprile si terrà a Fiuggi il 16° Congresso Internazionale “The
fetus as a patient”, della cui organizzazione mi sto occupando, al quale
parteciperanno, oltre alle autorità civili ed alle Commissioni di
bioetica, la Commissione della quale faccio parte e che vede la presenza,
oltre a Dulbecco, di Levi Montalcini, Rodotà ed altri. Interverranno
anche gli altri comitati scientifici ed insieme si discuterà
dell’origine della vita, del rispetto dovuto al paziente incompetente,
quale è il feto, il neonato, il soggetto comatoso. Saranno anche
valutate le tecniche di riproduzione assistita, che stanno evidenziando
uno sviluppo iperbolico, logaritmico; il dott. Anceschi, mio collaboratore
presenterà gli studi sugli aspetti futuri di queste metodiche.
Da ultimo voglio ricordare il problema degli xenotrapianti. Considerata
la generalmente scarsa disponibilità di organi umani, l’Assemblea
parlamentare del Consiglio d’Europa ha esaminato la questione del trapianto
di organi animali geneticamente modificati, giungendo a formulare una raccomandazione,
la 1399, con la quale si invitano gli Stati membri ad adottare una moratoria
sugli xenotrapianti, per il timore, tra l’altro, che eventuali infezioni
trasmesse dagli animali possano determinare una pandemia. Il pericolo,
non solo per l’uomo, è di modificare lo stesso animale e l’ambiente
in cui vive.
(*) Presidente Commissione Bioetica del CNR
Intervento del Dr. Anceschi
Vorrei concentrarmi sui recenti sviluppi delle tecniche
di fecondazione in vitro, che ultimamente si sono arricchite con quella
che prevede l’iniezione diretta intracitoplasmatica dei precursori degli
spermatozoi.
In realtà le innovazioni riguardano la diagnosi pre-impianto,
ossia la possibilità di fare diagnosi di disordini genetici prima
dell’impianto dell’embrione fecondato. E quindi alcune, come la “sindrome
dell’x fragile, l’emofilia, la distrofia muscolare e la fibrosi cistica,
vengono fatte con la tecnica della amplificazione in vitro del DNA, con
cui è possibile fare una diagnosi su una sola cellula. Un’altra
applicazione per la diagnosi delle patologie legate al numero dei cromosomi
sfrutta la possibilità della sonda di un DNA di riconoscere la sua
molecola esattamente complementare nell’ambito di 11 milioni di molecole
del DNA. Si tratta della tecnica più sensibile a disposizione.
Sugli ovociti maturi è possibile fare diagnosi enucleando il
primo corpuscolo polare, ed è possibile con un microago prelevare
da un ovocita il corpuscolo polare e analizzare, con le tecniche cui prima
ho fatto cenno, le caratteristiche sia geniche che cromosomiche. Con tali
tecniche si può fare la diagnosi anche su un blastomero essendo
possibile con un microago prelevare una cellula e, mettendola su vetrino
oppure su una provetta, fare una diagnosi genetica.
Gli embrioni che presentano anomalie cromosomiche prima dell’impianto
sono circa il 50%; questo dato testimonia dell’importanza della diagnosi
pre-impianto. Con le successive diapositive viene illustrato come lavorare
su una singola cella, quindi sull’ovocita o con raggio laser, creando dei
campi magnetici, come selezionare dei cromosomi, oppure come sia possibile
inserire dei frammenti di DNA normale in cellule il cui DNA sia alterato,
sperando che il DNA normale si integri compensando il difetto genetico.
È anche possibile rimuovere dei pronuclei nei casi di polispermia,
ossia nel caso in cui due spermatozoi entrino nell’ovocita; si può
con delle microforge suddividere un embrione e quindi crearne due, vale
a dire creare una gemellarità in vitro, e questo ritengo sarà
argomento di discussione. Ed ancora, le tecniche di clonazione, come prelevare
il nucleo e inserirne uno nuovo nell’ambito di un ovocita; oppure, nel
caso di aborti idiopatici ricorrenti, come prelevare la massa cellulare
che dà origine all’embrione e trasferirla in un altro blastocita,
nei casi in cui vi sia embrione buono e placenta patologica.
La discussione circa l’utilizzo di queste tecniche verte sulla liceità
di mettere in pratica tutto quello che tecnicamente si può fare.
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La sessione istituzionale
del 50° Anniversario ASMI (pubblicata sul n. 1/2000)
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