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50° ANNIVERSARIO ASMI (1949-1999)

SESSIONE ISTITUZIONALE
 
 
 

Prospettive e speranze 
dopo mezzo secolo di attività

di Ugo Apollonio*

Si compie quest’anno mezzo secolo di attività della nostra Associazione, un brevissimo periodo nella storia umana, ma di grande arroganza dell’uomo, perché proprio in questi ultimi decenni si è andato superbamente convincendo di poter fare tutto. Di fronte a qualsiasi problema risponde: it can be done!
Si ritiene ormai che la scienza e la tecnologia moderne possano tradurre in realtà tutto ciò che la mente umana riesce ad immaginare e persino quello che si arriva solo ad intravedere nebulosamente. In realtà lo straordinario sviluppo scientifico di questi ultimi decenni - con le innumerevoli applicazioni specie nelle tecnologie elettroniche di automazione, di informatizzazione e multidisciplinari, come nel vasto campo della telemedicina - ha trasformato totalmente il modo di vivere e di lavorare dell’uomo. Si sta, dunque, preparando un altro mondo, una civiltà completamente diversa, un’era del tutto nuova - quella di Internet, dei website, dell’e-mail, del telelavoro, dell’orario flessibile, del lavoro autonomo che richiede qualificati profili professionali e specializzazioni - con effetti rivoluzionari sulle nuove generazioni e con differenti valori etici.
In questo preoccupante scenario e con queste prospettive la nostra Associazione ha mosso i primi passi all’inizio degli Anni ‘50, sforzandosi di precorrere i mutamenti nei settori della formazione medica,dell’informazione scientifica, dell’educazione e dell’assistenza sanitarie, per un miglioramento della salute pubblica e dell’individuo. Ne sono preziosa testimonianza gli atti di numerosissimi congressi promossi ed organizzati dai presidenti che si sono succeduti (Raffaele Chiarolanza, Franco Caravaglios, Carlo Palenzona) validamente sostenuti da molti. Soci che, con spirito associativo, hanno collaborato nel perseguimento di obiettivi comuni. Ricordiamo solo qualcuno: Enrico Belli, Bruno Buonomo La Rossa, Giuseppe Breveglieri, Ottorino Catani, Giuseppe Cerfeda, Giuseppe Domicoli, Vittorio Fabbrocini, Fortunato Fimognari, Mario Giordani, Giuseppe Lucrezi, Ezio Minetto, Pasquale Montenero, Tommaso Oliario, Bruno Pieroni, Angelo Tatta, Bruno Volterra.
Sin da quando sono entrato nell’ASMI, all’inizio degli anni settanta, e successivamente eletto nel Consiglio nazionale, alla Segreteria ed alla Presidenza, ho sempre creduto all’importante ruolo di elevato valore sociale e culturale che può svolgere la nostra Associazione ed ho agito con questo convincimento e con tutto l’impegno possibile.
Negli ultimi 25 anni certamente l’ASMI è stata presente, ed in parte lo è ancora, a livello nazionale ed internazionale nelle sedi più prestigiose: il Ministero della Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto di Medicina Sociale e quello della Nutrizione, il CNR, l’OMS, la FAO, l’UNESCO e tantissime altre Accademie, Associazioni, Fondazioni e Aziende che operano nel settore sanitario e farmacologico della ricerca di base ed applicata. Abbiamo coinvolto ministri e sottosegretari, scienziati e ricercatori, esperti di diritto, di economia, di problemi del lavoro e della difesa dell’ambiente, dell’assistenza, della sicurezza sociale, giornalisti e medici specializzati nella divulgazione delle scienze biomediche come alcuni iscritti all’Ugis, assegnando 122 Premi ASMI di giornalismo medico.
Siamo stati presenti, con varie iniziative, nelle Università di Milano, Firenze, Pisa, Roma, Macerata, Napoli, Messina, Catania; nelle rubriche di radio e televisioni pubbliche e private; nella Federazione nazionale della stampa e nell’Ordine nazionale dei giornalisti; in alcune Giurie di premi scientifici, nelle Agende e negli Annuari di categoria, sino-più recentemente-nella rete multimediale Internet con un sito web.
Questa è la realtà dell’ASMI che abbiamo portato a non comune altezza con idee concordate e progetti realizzati, assumendo finalità precise e definite, trovando le risorse finanziarie per promuoverle e organizzarle, spesso con fatica e con grandissimo impegno, e salvando sempre la nostra dignità e la coscienza. I risultati raggiunti sinora si devono alla collaborazione intelligente ed affettuosa dei Soci che abbiamo voluto ricordare e a tanti altri, impegnati ancora nel Consiglio nazionale, come Sergio Angeletti, Gianfranco Natoli, Giorgio Parnasi, Ettore Sanzò, Alberto Simonelli ed Isabella Vannutelli. Essi dovranno sostenere - insieme con i Soci eletti per il prossimo triennio -gli sforzi che il nuovo Presidente Mario Bernardini, e il Segretario nazionale Luciano Lombardi dovranno affrontare con responsabilità per una corretta ed efficiente gestione dell’ASMI, riprendendo e consolidando la sua vitalità.
Ben consapevoli dell’esiguità delle nostre risorse finanziarie, destinate quasi interamente alla normale amministrazione, tutto si può migliorare e molto di più si può e si deve fare con volontà, determinazione, entusiasmo, convinzione, in amicizia, con spirito associativo generoso e riflessioni critiche costruttive.
Di fronte ai diffusi condizionamenti, palesi ed occulti ed alle legittime pressioni delle industrie e delle accademie, il giornalista scientifico sta vivendo un periodo di trasformazione professionale e di approfondimento culturale, alla ricerca di nuovi spazi di libertà, di autonomia e di indipendenza. Il bisogno di una nuova deontologia, di un maggiore rispetto dell’etica professionale è anche e soprattutto avvertito dai giovani che si avviano alla professione giornalistica, come abbiamo recentemente potuto constatare a Budapest, durante la II Conferenza mondiale dei giornalisti scientifici di 29 Paesi aderenti all’EUSJA e all’UGIS. Nel documento finale è stato sottoscritto un impegno preciso a migliorare -con obiettività, onestà, integrità- l’informazione scientifica, ben utilizzando le rivoluzionarie tecnologie moderne che si stanno diffondendo a livello globale nelle comunicazioni.
Tutti noi siamo responsabili di far uscire la scienza dai suoi santuari. Dobbiamo stimolare, a livello europeo, un riavvicinamento tra coloro che si occupano di promuovere la cultura scientifica ed i responsabili dell’educazione scolastica di vari Paesi, due categorie di persone che troppo spesso si ignorano reciprocamente. Occorre, in grande sintesi, promuovere una migliore collaborazione europea,  spingendo i professionisti (scienziati e ricercatori, educatori e giornalisti) a scambiarsi idee ed informazioni e ad impegnarsi in azioni comuni. Dobbiamo arrivare ad un migliore rapporto di fiducia e collaborazione fra divulgatori scientifici e cittadini, garantito da un comitato di controllo, una Autority che assicuri la verità delle notizie scientifiche e la trasparenza delle fonti di informazione, comunicate attraverso qualsiasi mezzo dei mass media, con riflessi politici, economici, culturali ed etici nella società. Dobbiamo, infine, aiutare con fiducia i giovani perché, come ha recentemente scritto Rita Levi Montalcini (Corriere della Sera 16/9/’99) sono loro che dovranno preparare il nuovo umanesimo della globalizzazione, il futuro dell’uomo planetario.

* Presidente Onorario ASMI

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La sessione scientifica del 50° Anniversario ASMI (pubblicata sul n° 2/2000)


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