50° ANNIVERSARIO ASMI (1949-1999)
SESSIONE ISTITUZIONALE
Sapere è Salute
L’informazione dell’ASMI
dalla scienza alla conoscenza
(Relazione programmatica del Presidente Mario Bernardini)
Ringrazio le Autorità, tutti i presenti e
gli amici e i colleghi dell’ASMI che hanno risposto all’invito di partecipare
a questo Convegno organizzato per festeggiare il 50° anniversario
della istituzione dell’Associazione.
Preparando gli appunti per questo breve intervento mi sono reso conto
di aver vissuto i cinquant’anni che concludono il secondo millennio
con il costante stimolo di un progresso tecnico scientifico e sociale che
ha contribuito all’arricchimento e all’aggiornamento delle conoscenze apprese
prima in famiglia e nella scuola e poi durante gli studi universitari con
quanto quotidianamente trasmesso dall’esperienza vissuta nell’ambiente
di vita e di lavoro, sia come medico che come giornalista.
Un aggiornamento continuo che ha tuttavia consentito
di riconoscere il valore di consolidate norme di comportamento che fanno
parte del bagaglio etico e morale di ogni persona.
Verità, lealtà, solidarietà restano principi validi
e fondamentali anche accettando la sempre nuova realtà di una formazione
e cultura medica e di sistemi di comunicazione in continua evoluzione
e al passo con il progresso scientifico e tecnologico in cui spesso sembra
prevalere la logica del consumismo a scapito della qualità, del
facile convincimento invece del ragionamento e della paziente esposizione,
del possibile vantaggio personale indifferente alle attese ed altrui esigenze.
Negli ultimi cinquant’anni, che sono la quarantesima
parte dei 2000 anni che si stanno concludendo, l’umanità ha realizzato
una serie di conquiste scientifiche con un progresso che non ha confronti
con altri periodi di uguale durata della sua storia. Sembra che il ritmo
esponenziale con il quale, senza soste, sono segnati nuovi traguardi
non accenni a diminuire.
La medicina non è più soltanto intesa come rimedio in
grado di restituire salute in caso di malattia, ma come la promessa e garanzia
di interventi che, salvaguardando il benessere personale, possono
modificare il naturale corredo dell’individuo, prolungandone la vita e
alimentando il sogno impossibile dell’immortalità.
L’informazione, che raggiunge “in tempo reale” ogni
angolo della terra e che è in grado di superare le barriere dello
spazio, rischia ogni momento di contribuire ad alimentare speranze con
la diffusione immediata di notizie che possono esaltare le attese, spesso
purtroppo con altrettanta rapidità smentite, ma che lasciano gli
interessati in uno sgomento più profondo di quello precedente.
Forse è per questo che da più parti si avverte
la necessità di una riflessione e di una pausa che consenta all’uomo
di valutare le conseguenze di quanto realizzato per poter meglio fare una
scelta tra le diverse opportunità offerte per proseguire nel cammino
indicato dai più recenti successi.
La Stampa medica e l’informazione scientifica devono raccogliere l’invito
al coinvolgimento della pubblica opinione per favorire scelte generalmente
condivise e sostenute dalla consapevolezza delle possibilità
offerte da un progresso tecnico scientifico in campo biomedico che
sembra aver fatto dimenticare i limiti invalicabili della durata della
vita.
L’uomo, che ha oggi conquistato una speranza di vita mai prima raggiunta
e che potrà ulteriormente aumentare, considera ormai l’intervento
medico come “atto dovuto”, dando per scontato il successo terapeutico.
Non si considera quante sono state le generazioni necessarie perché
l’umanità maturasse la possibilità di cui non godevano i
nostri nonni di trasmettere le proprie conoscenze con la scrittura anziché
con la ripetizione orale, la possibilità di muoversi invece
che con la trazione animale con quella a motore, quella di comunicare a
distanza senza l’impiego di messaggeri, ma con la trasmissione via etere.
Pensate, per un attimo, quanto sembri lontano, anche per molti di noi
che l’hanno vissuto, il tempo dell’uso della penna e dell’inchiostro, del
piombo e della linotype per la composizione e la stampa dei giornali,
il pressoché esclusivo uso dei cinque sensi per la diagnosi delle
malattie.
Pensate ai passi da gigante compiuti in medicina con l’avvento degli
antibiotici, dei trapianti, della ricerca in laboratorio di nuove molecole,
fino alle più recenti scoperte in campo genetico e alle possibilità
offerte dalle biotecnologie.
Il progresso scientifico e le conquiste dell’uomo
in ogni campo, comprese quelle maturate durante la tristissima esperienza
della seconda guerra mondiale, hanno già contribuito a modificare
la società e le abitudini individuali. Sono state poste le
premesse per una vita migliore e di più lunga durata. E’ compito
degli scienziati e dei ricercatori partecipare alla realizzazione di ulteriori
miglioramenti, contribuendo alla realizzazione di nuovi strumenti di salute
e benessere, mentre è dovere dei giornalisti dare notizia, informare
e comunicare le scoperte e le nuove conquiste, educando e preparando ogni
persona a usufruirne nel rispetto reciproco e con la consapevolezza e responsabilità
del necessario contributo di ognuno alla realizzazione di una società
culturalmente più avanzata e matura.
Quando nel 1949 la felice intuizione di alcuni medici-
ricercatori- informatori portò alla fondazione dell’ASMI, l’iniziativa
era destinata ad accrescere la potenzialità di conoscenza dei più
recenti progressi in campo medico tra gli addetti ai lavori con la pubblicazione
di periodici medico scientifici specializzati, garantiti anche per
gli aspetti giornalistici della corretta informazione, offrendo così
la possibilità di diffondere tra i pazienti notizie di sicura validità
per la cura delle malattie.
L’ASMI ha così contribuito a creare un patrimonio storico di
capacità ed esperienza che resta punto di riferimento ed esempio
per i nuovi obbiettivi che i tempi moderni e la proiezione nel terzo millennio
ci lasciano intravedere.
Il prossimo triennio potrà essere occasione
utile per la loro definizione e per un nuovo e rinnovato impegno nel settore
dell’informazione scientifica in campo medico sanitario che dovrà
sempre più coniugare le esigenze sociali con quelle professionali,
le attese individuali con la disponibilità delle tre figure
coinvolte per ogni aspetto della divulgazione della conoscenza e del progresso
utili a garantire benessere e salute : il ricercatore, l’informatore, il
destinatario.
L’ASMI, forte della tradizione, vuole aprire un nuovo
periodo storico della sua esistenza con l’impegno ad essere attivo e presente
con un programma intenso che, occasionalmente, ma con grande valenza di
significato anche emotivo, coincide con l’inizio del nuovo millennio.
Prima di indicarne sinteticamente i principali obiettivi sono però
necessarie alcune riflessioni sulla realtà socio economica in cui
viviamo con riferimento alla sanità e all’informazione, tenendo
presente che tra gli impegni istituzionali dell’ASMI emerge quello di “contribuire
alla diffusione della corretta e completa informazione sanitaria e nel
campo della ricerca biomedica per dare alle idee, agli studi e alle notizie
la più ampia divulgazione, attraverso tutti i mezzi di comunicazione,
con giusto equilibrio, accuratezza e rigore scientifico”.
Un impegno per l’informazione scientifica in campo medico sanitario
che, immutato nella sua enunciazione, subisce invece, per la sua realizzazione,
l’influenza dei nuovi sistemi comunicativi e le mutate situazioni in cui
viene svolto ed alle quali è stato prima accennato
Nel tumultuoso evolvere del progresso scientifico,
accanto agli indubbi vantaggi, esistono i rischi di effetti indesiderati
- Le conquiste e la rapida evoluzione delle tecniche
che sono applicate anche alla sperimentazione e alla ricerca in sanità,
pur consentendo un numero di prove e di simulazioni computerizzate che
avrebbero richiesto anni di ripetuti tentativi, moltiplicano la possibilità
di diffondere messaggi sui progressi ottenuti non sufficientemente passati
al vaglio della comunità scientifica e alla prova della concreta
applicabilità sull’uomo.
- La stessa rapidità e facilità di immediatamente diffondere
i risultati ottenuti è facilmente utilizzabile in un contesto economico
che, basato sul profitto di impresa, presuppone l’obiettivo della più
alta resa dei fondi utilizzati e nel più breve tempo possibile .
- La connessa concorrenza tra più soggetti impegnati negli stessi
o analoghi settori di ricerca può diventare motivo di iniziative
azzardate, di speculazione commerciale ed anche di illeciti espedienti
di pubblicità ingannevole e spionaggio industriale.
- Il sempre più frequente ricorso a forme di pubblicità
e di informazione svolte con notevole impegno di mezzi economici, con sistemi
sempre più sofisticati e con l’impiego di persone di non sempre
adeguata specifica preparazione culturale, ma sempre più qualificate
per lo specifico incarico della diffusione di una informativa di parte,
rende sempre più difficile il riconoscimento e la distinzione tra
il messaggio commerciale e quello formativo ed educativo.
- Il relativamente ridotto numero di giornalisti specificamente preparati
in campo medico sanitario e particolarmente per gli aspetti scientifici
e di ricerca, può talvolta consentire una divulgazione giornalistica
tanto professionalmente qualificata quanto, altrettanto spesso, scientificamente
inadeguata per carenza di capacità divulgativa dei ricercatori e
non adeguata preparazione scientifica dei comunicatori.
- Una menzione a parte merita infine l’incognita legata ad internet
ed alla sua diffusione insieme all’uso delle nuove tecnologie informatiche
che consentono di ricevere notizie “messe in rete” da chiunque lo
desideri e su qualsiasi argomento, con possibilità di sfuggire ad
ogni controllo preventivo degli argomenti trattati, non solo per
i loro contenuti, validità e certezza delle fonti, ma anche per
la professionalità e correttezza comportamentale di chi li redige.
In questo nuovo scenario l’ASMI, che è l’unico gruppo di specializzazione
del settore nella FNSI, vuole affrontare il futuro con nuovo spirito e
con l’impegno necessario a garantire il raggiungimento dello scopo istituzionale
prima ricordato.
In questa prospettiva l’ASMI auspica, intanto, che,
prioritariamente, venga conservato lo specifico riconoscimento della professione
giornalistica, libera ed autonoma da qualsiasi condizionamento politico,
da esercitare sia liberamente che con rapporto contrattuale, con
un Albo tenuto dall’Ordine professionale a tutela degli iscritti e referente
per i cittadini a garanzia della preparazione, competenza e rettitudine
comportamentale di chi vi sia obbligatoriamente iscritto.
- Altrettanto avvertita è la necessità di offrire ad
ogni giornalista, oltre la generica capacità di svolgere la professione,
la possibilità di conseguire una riconosciuta particolare competenza
specialistica per alcuni settori dell’informazione di essenziale
riconosciuto interesse per la collettività e i singoli cittadini.
- Resta ovviamente immutata anche per i giornalisti la facoltà
di associarsi in organismi rappresentativi di categoria ed il diritto,
riconosciuto a tutti i lavoratori, ad essere sindacalmente rappresentati
e tutelati nell’eventualità di un lavoro giornalistico svolta con
rapporto diverso da quello autonomo.
Per la sua specifica competenza l’ASMI intende adoperarsi
per il perseguimento dei seguenti obiettivi.
CONOSCENZA E AFFIDABILITÀ
E’ intenzione degli Organi direttivi l’incremento della
presenza dell’ASMI nel settore della informazione scientifica medico sanitaria
con interventi diretti e con la partecipazione ed il coinvolgimento in
iniziative inerenti la sanità pubblica e privata per i suoi aspetti
sia organizzativi che erogativi.
L’Associazione vuole promuovere e sviluppare l’informazione su
fatti, notizie e su qualsiasi argomento di pubblico interesse in campo
medico e socio sanitario e non solo per gli aspetti legati al progresso
tecnico scientifico e chiede di collaborare con le istituzioni preposte
ad una informazione che consenta il coinvolgimento della pubblica opinione
nel definire le scelte e le priorità in tema di assistenza alle
persone e alla collettività con particolare riferimento ai contenuti
del documento sui diritti dell’uomo e le biotecnologie.
In questa direzione ci piace ricordare una già
intrapresa collaborazione con la Fondazione S. Lucia (Istituto di Ricerca
e Cura a Carattere Scientifico) e l’ipotesi di collegamenti con Istituti
di Ricerca sia pubblici che privati, con Farmindustria, con Università
e Società Scientifiche.
Nella seconda sessione di questo Convegno, per le
domande che spesso suscitano anche tra gli addetti all’informazione nel
momento della corretta informazione medico scientifica, saranno sia
pur brevemente trattati da “esperti” di chiara fama e notorietà,
alcuni temi di bioetica tra quelli che sono oggi di maggiore interesse
per i singoli e la collettività.
Argomenti che, a seguito di significativi fatti di cronaca che ne evidenziano
aspetti relativi al rispetto della dignità e del diritto di scelta
della persona, alla disorganizzazione sanitaria, alla malpractice
medica, ma che sono anche motivo di confronto sociale per il mutare dei
costumi e di scelte in sede legislativa, risultano spesso affrontati dai
mezzi di informazione con una non sufficiente preparazione e che non sembrano
adeguatamente supportati da adeguata conoscenza e approfondimento dei loro
presupposti tecnico scientifici.
L’ASMI, dichiarando fin d’ora la propria disponibilità a collaborare
con le Istituzioni preposte, sostiene la necessità della istituzione
di un “osservatorio” sull’informazione medico scientifica e sulla
diffusione di notizie d’interesse medico sanitario con lo scopo di segnalare,
con il contributo del parere espresso da “esperti”, l’attendibilità,
la veridicità e la scientificità di notizie per le quali
sussista il dubbio di finalità diverse o non comprese nell’esercizio
della libertà di stampa e del diritto di cronaca.
Tale “osservatorio” potrebbe rispondere anche a richieste di indicazione
di “fonti certe” per delucidazioni su notizie scientifiche in campo
medico sanitario alle quali rivolgersi per assicurare la correttezza dell’informazione
Rispondendo positivamente alla proposta di dare vita
ad un “patto per l’informazione” per quanto riguarda il Servizio Sanitario
Nazionale, in più occasioni ed anche recentemente ricordato
e rinnovato dal Ministro della Sanità, l’ASMI condivide e
fa’ proprio quanto contenuto nel Piano Sanitario Nazionale in cui, con
riferimento al “patto con il mondo della comunicazione” si dice che: “Il
mondo della comunicazione riveste un ruolo rilevante nel diffondere l’informazione
e le conoscenze scientifiche, nel favorire l’adozione di modelli di comportamento
e di stili di vita, nel determinare aspettative e bisogni nei confronti
della salute e dei servizi sanitari. La crescente attenzione dei mezzi
di informazione ai fenomeni della sanità, nella cronaca quotidiana
e nella divulgazione scientifica, richiede un impegno preciso del mondo
dell’informazione in termini di equilibrio, obiettività e completezza
e un loro coinvolgimento attivo nel progetto di promozione e tutela della
salute.”
E’ stata prima ricordata la facilità di servirsi,
anche in campo medico, dei più moderni mezzi di comunicazione: un’evenienza
che coinvolge la responsabilità di quanti sono preposti alla
tutela sanitaria dei singoli e della popolazione.
Anche gli organi di informazione riferiscono di un sempre più
diffuso impiego di “internet” per esigenze di carattere sanitario. Commercio
di farmaci, consulenze e visite mediche “on line”, messaggi che promettono
cure miracolose con le modalità per poterne usufruire, sfuggono
a qualsiasi regola e rendono difficile se non impossibile, risalire ai
responsabili oltre che verificarne la validità.
Non è certamente il caso di “demonizzare” il progresso,
ma non è ulteriormente rinviabile un impegno “mondiale” di Governi
nazionali per regolamentare l’impiego di internet e le modalità
e possibilità di accesso, con norme e comportamenti particolarmente
precisi e vincolanti quando siano trattati argomenti connessi alla salute,
alla medicina e alla ricerca biomedica.
Per ridurre i rischi per la salute connessi ai dubbi di affidabilità
di molte delle notizie diffuse “in rete” L’ASMI sollecita intanto un intervento
del Ministero della Sanità, eventualmente con quello di Grazia e
Giustizia e quello delle Poste e Telecomunicazioni, finalizzato ad attivare
un sistema di controllo dei “siti internet” che, a qualsiasi titolo, si
occupino della diffusione di notizie connesse alla sanità, alla
medicina e alla salute.
In questa prospettiva l’ASMI è disponibile a collaborare per
la preparazione e realizzazione di un sistema che garantisca i “navigatori”
di internet della verificata attendibilità dei “siti” sottoposti
a monitoraggio.
ETICA E DEONTOLOGIA
Sono passati poco più di tre anni da quando
una Tavola Rotonda, promossa dalla Commissione di Bioetica dell’Ordine
dei medici di Roma, si è occupata dell’informazione scientifica
in campo biomedico introducendo il termine di “bioetica informativa” per
la “verifica e consenso sociale” sui contenuti e risultati tecnico scientifici
della ricerca e sugli scopi e procedure che gli sono connessi.
Dagli interventi dei relatori (moderati da Fausto Taverniti,
all’epoca Capo ufficio stampa del Ministero della sanità, hanno
parlato: Luigi Bazzoli, direttore del “Corriere salute”; Giorgio Bignami,
direttore del Laboratorio di fisiopatologia di organo e sistema dell’Istituto
Superiore di Sanità; Carlo Umberto Casciani, Ordinario di chirurgia
generale dell’Università “Tor Vergata”; Cesare Fassari, allora Direttore
ufficio stampa di Farmindustria; Angelo Fiori, Ordinario medicina legale
Università “Cattolica”; Ivano Giacomelli, Segretario nazionale del
Coordinamento Diritti del Cittadino) emerse l’opportunità di perseguire
un obiettivo più ampio e completo che coinvolgesse tutte le figure
interessate all’informazione scientifica in campo medico sanitario e stilare,
intanto, un “Codice di deontologia del medico e del giornalista per l’informazione
sanitaria” che, per la specificità della materia destinata ad assolvere
un ruolo preminente in un più ampio disegno di “educazione sanitaria”
e “formazione alla salute”, servisse di riferimento almeno per queste due
figure professionali quando, insieme, si fossero occupate della divulgazione
di notizie e informazioni di loro competenza destinate al più
vasto pubblico.
Successivamente importanti aspetti della tutela
del diritto della persona sono stati trattati e regolamentati con le norme,
tra le altre, in tema di “tutela dei dati personali” con particolare attenzione
ai cosiddetti “Dati sensibili” e con il collegato “Codice del giornalista”
che ha integrato la vigente “Carta dei doveri”; con le disposizioni sul
“Consenso informato”; con i compiti e le attribuzioni dei “Comitati etici
per la sperimentazione clinica”.
Non può sfuggire o essere sottovalutata
la circostanza che quasi tutti i Congressi e i Convegni medico scientifici,
da chiunque organizzati (Università, società scientifiche,
Associazioni, industrie, sindacati, ecc.), hanno un momento dedicato alla
informazione, alla divulgazione scientifica e ai rapporti con i mass media,
ma, a prescindere dalla indiscussa validità dei personaggi
che di volta in volta vi prendono parte, non sembra che le conclusioni
vadano oltre una costante indicazione della necessità di una maggiore
collaborazione tra ricercatori e informatori che, nell’attuale realtà
sembra ancora carente e induce a considerare che, piuttosto, tutto sia
lasciato a scelte occasionali e conoscenze personali.
L’ASMI ritiene che, nell’interesse dei destinatari delle informazioni,
sussistono i presupposti per favorire un efficace e costruttivo colloquio
collaborativo tra medici ricercatori e giornalisti scientifici, purché
basato su norme deontologiche di riferimento, integrative dei rispettivi
“Codice di deontologia medica” e “Carta dei doveri del giornalista”.
Nel 1997 è stato redatto per la prima volta
un “Codice per l’informazione scientifica medico sanitaria” che,
nel maggio 1998 ha avuto il conforto di un parere favorevole della Commissione
Culturale del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
Alla preparazione del testo hanno contribuito, tra gli altri, i giornalisti
Giuseppe Morello, Giancarlo Calzolari e Paolo Del Bufalo che facevano parte
di un “Gruppo di studio” della Commissione di bioetica dell’Ordine dei
Medici di Roma, coordinata dal sottoscritto.
In attesa che anche la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici
esprima un proprio parere e pur nella consapevolezza del forse eccessivo
fiorire di “Codici”, “Regolamenti”, “Autority” e “Giurì”, L’ASMI
intende proseguire nell’iniziativa, per il convincimento che il presupposto
per una informazione scientifica completa, corretta e veritiera sia fondato
sull’etica individuale e sulla deontologia professionale delle due categorie.
La prospettiva che anche nella ventilata ipotesi
di una profonda revisione della legge istitutiva degli Ordini professionali
venga conservata agli stessi, o ad organismi similari, il compito di vigilare
sul comportamento degli iscritti con la redazione di specifici “Codici
di deontologia” per le singole professionalità, ci incoraggia a
proseguire e ci convince della validità del tentativo.
Un tentativo sicuramente ambizioso ma che, per gli
aspetti connessi all’informazione medico scientifica, all’educazione sanitaria,
al progresso biomedico, alla salute, alla sanità e alla sua organizzazione,
potrà coinvolgere, per gli aspetti di specifica competenza, anche
altre professionalità legate al mondo dell’informazione, quali ad
esempio i responsabili della programmazione radio televisiva e i rappresentanti
degli editori, dei pubblicitari, ecc.
AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Accanto all’etica e alla deontologia un pilastro
su cui si basa la qualità e l’attendibilità di ogni atto
professionale è quello della formazione continua e dell’aggiornamento
dei professionisti.
Oltre che soddisfare una necessità individuale, l’aggiornamento
professionale, nel nostro caso, è utile, direi indispensabile, per
garantire adeguata risposta alla richiesta sia dei singoli che della
collettività, quando si affrontino situazioni e atti connessi sia
alla professione medica che a quella giornalistica.
Per l’ASMI l’argomento dell’aggiornamento professionale dei giornalisti
si collega a quello del riconoscimento di un giornalismo specializzato
per i vari settori di maggiore interesse collettivo tra i quali non è
certo ultimo quello della stampa medica e dell’informazione scientifica
in campo medico sanitario.
Da diversi anni, l’Ordine dei Giornalisti, pur avvertendo la necessità
di modificare ed adeguare alle nuove realtà sociali alcune delle
Regole che lo disciplinano, sostiene il diritto-dovere di esercitare e
continuare a svolgere il ruolo di controllo istituzionale sulla formazione
e l’accesso alla professione.
Una affermazione di principio che non contrasta con i più recenti
orientamenti sociopolitici favorevoli ad una più ampia individuale
libertà discrezionale di accesso.
L’Ordine, semmai, oltre ad essere referente e garante di qualificazione
professionale per la collettività, può anche essere strumento
di controllo e dissuasione per chi intenda impropriamente utilizzare le
possibilità offerte dalla conoscenza delle più moderne tecnologie
per qualificare come professionale un’attività svolta invece per
esclusivo personale profitto.
E’ invece innegabile che anche per giornalisti professionalmente
qualificati ed affermati si rende indispensabile il costante aggiornamento
sulle più recenti possibilità offerte dalle tecnologie informatiche
che, con il loro sviluppo, spesso tanto più veloce e tumultuoso
quanto meno controllabile, richiedono la costante attenzione di chi ne
voglia fare corretto uso sia come mezzo di informazione che come elemento
di valutazione delle proprie capacità e preparazione professionale.
Sono considerazione da non sottovalutare per gli specifici aspetti
informativi, ma ancor più educativi e formativi, nella prospettiva
del possibile riconoscimento di una specializzazione giornalistica in comunicazione
e informazione scientifica medico sanitaria.
L’uso del computer, dell’informatica ed il ricorso ai mezzi multimediali
sono entrati nella pratica medica e sono strumenti utilizzati nella diagnostica
individuale, nello studio statistico e nella ricerca.
Sono ipotizzabili, e si sono già verificati, effetti distorti,
eccessivamente ottimistici o pericolosamente allarmistici, ma comunque
dannosi per la salute del singolo e per la ricaduta sociale come psicosi
collettiva, di una informazione in campo medico scientifico, spesso affrettata
e scarsamente valutata, condizionata dall’esigenza di essere comunque presenti,
che ha avuto la conseguenza di una valutazione e riproduzione di
notizie diffuse con terminologia assiomatica quanto impropria.
E’ oggi purtroppo facile ottenere notorietà anche per chi, non
sufficientemente competente e preparato, sempre fatta salva la buona fede,
faccia ricorso ad un uso improprio sia dei tradizionali strumenti informativi,
che di quelli oggi più penetranti, quanto meno controllabili, legati
all’evoluzione multimediale che consente a tutti di esprimere le
proprie idee e opinioni.
E’ nelle intenzioni dell’ASMI assumere iniziative
di aggiornamento con l’organizzazione di incontri, convegni, seminari e,
possibilmente, corsi di specifica formazione in giornalismo scientifico
medico sanitario, che possano preludere al riconoscimento di una futura
specifica specializzazione professionale per chi, ammesso alla loro
frequenza, ne abbia tratto certo profitto e che intanto consentano di facilitare
l’iscrizione alla Associazione.
E’ in fase di avanzata preparazione ed è prossima
la realizzazione, con il patrocinio del Consiglio Nazionale dell’Ordine
dei Giornalisti, di un primo “Corso semestrale di aggiornamento e perfezionamento
in giornalismo scientifico medico sanitario” al quale potranno partecipare
gli iscritti all’Albo dei giornalisti professionisti e pubblicisti, al
Registro dei praticanti e gli iscritti negli elenchi speciali.
L’impegno è quello di favorire la realizzazione
di una “Stampa Medica”, nel più vasto significato dell’espressione,
garante di scientificità di contenuti e qualità dell’informazione
che, nell’esercizio del diritto di cronaca riconosciuto ad ogni giornalista,
consenta, nella riconosciuta nuova centralità della persona, l’esercizio
del diritto fondamentale della libera scelta individuale in campo medico,
conseguente ad una informazione quanto più completa e corretta,
quando siano trattati argomenti connessi alla tutela ed al recupero
della salute.
RUOLO RAPPRESENTATIVO NELLA FNSI
Non può infine essere sottaciuto o trascurato
il ruolo rappresentativo che l’ASMI vuole svolgere nella FNSI di cui è
l’unico gruppo di specializzazione riconosciuto per l’informazione medico
scientifica.
Quanto più l’ASMI, attraverso i suoi iscritti, sarà
presente e attiva nel panorama dell’informazione scientifica medico sanitaria,
tanto più sarà possibile sostenere, con sollecitazioni motivate,
una più attenta considerazione finalizzata ad un adeguato riconoscimento
da valere anche in sede contrattuale per chi svolga attività giornalistica
in campo scientifico medico sanitario sia con continuità che come
collaboratore o anche occasionalmente.
CONCLUSIONI
E’ stato ricordato che non sono molti in Italia,
come del resto si verifica anche in altre Nazioni, i giornalisti che, particolarmente
qualificati nel settore della informazione scientifica medico sanitaria,
abbiano scelto di riunirsi in associazioni.
L’ASMI ne annovera una buona rappresentanza tra i suoi associati.
Vi sono poi altre Associazioni, come l’USPI, l’UGIS e l’UNAMSI, con
le quali l’ASMI intende aprire un dialogo per la prospettiva di una possibile
intesa, ritenendo di dover assolvere, anche in questo caso, al ruolo di
unica Associazione accreditata dalla Federazione Nazionale della Stampa
come suo Gruppo di specializzazione per l’informazione medico sanitaria.
L’ASMI, che rappresenta Soci Effettivi ed Aggregati di diversa età
e che conta su “Esperti” ricercatori e medici di molte discipline,
vuole continuare a testimoniare l’importanza della Stampa Medica che,
mai venuta meno, si apre a ulteriori esperienze nella realtà delle
nuove possibilità offerte dai più moderni sistemi e
mezzi di comunicazione
Se la nostra Associazione potrà progredire ed ulteriormente
affermarsi sarà per la capacità degli associati e per il
riconoscimento che avrà meritato dagli organismi di rappresentanza
professionale medica e giornalistica.
E’ nostra ambizione riscuotere fiducia dalle Istituzioni, governative,
politiche, culturali e sociali, dalla ricerca medico scientifica pubblica
e privata e da quanti, interessati all’informazione e alla sanità,
vorranno chiedere la nostra collaborazione che fin d’ora offriamo con la
massima disponibilità.
Personalmente, come sono certo per tutti gli iscritti e simpatizzanti,
sarà di grande soddisfazione l’attenzione che la pubblica
opinione, le componenti sociali interessate ai problemi della salute e
del progresso biomedico, e i singoli cittadini, riserveranno alle
nostre iniziative.
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Anniversario ASMI
La sessione scientifica
del 50° Anniversario ASMI (pubblicata sul n° 2/2000)
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