I pediatri rompono le trattative
L’Accordo siglato il 9 marzo scorso non è
piaciuto ai pediatri. I 7.000 medici dei bambini hanno contestato, in particolare,
l’incentivo previsto per i medici di famiglia che prenderanno in cura i
pazienti di età compresa tra i 6 e i 14 anni. Attualmente, il pediatra
ha l’esclusiva dell’assistenza al bambino fino ai 6 anni e, su richiesta
dei genitori, può tenerlo in carico fino ai 14 anni.
I pediatri, anch’essi impegnati per il rinnovo della Convenzione, paventano
il rischio di uno “scippo” dei pazienti da parte dei medici di famiglia
e chiedono l’elevamento dell’età pediatrica in esclusiva.
A dimostrazione delle loro ragioni citano le linee guida internazionali
espresse nella Convenzione Onu sull’infanzia e ratificate dal Parlamento
italiano in base alle quali, i soggetti in età evolutiva e fino
al compimento del 18° anno, devono essere assistiti da medici specialisti
in pediatria. Un nodo, quello dell’incentivo per i medici di famiglia,
che ha determinato, oltre alla rottura delle trattative della Convenzione
pediatrica, la minaccia di uno sciopero e di impugnare la Convenzione firmata
nel tavolo “parallelo” della medicina generale.
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