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INERNET E SALUTE

L’INFORMAZIONE MEDICO SANITARIA “ON LINE”

Dott. Luciano Lombardi *

Un saluto cordialissimo a tutti voi e al mio presidente ASMI, Mario Bernardini, che ringrazio per l'invito rivoltomi. 
Abbiamo l’ambizione di vedere riuniti tutti i giornalisti che si occupano di divulgazione scientifica e proprio Mario sta svolgendo un'opera di aggregazione nei confronti dei colleghi dell’UNAMSI che, a Milano, fanno capo a Bruno Pieroni, disponibile al dialogo per promuovere un’azione di ricongiunzione con l’ASMI. 
Per il tema di cui ci occupiamo oggi la credibilità è senza dubbio il fattore più significativo.
Se per primi noi non diamo segnali almeno di compattezza culturale, sia pure nell'impostazione dei vari problemi, credo che poi diventa difficile per un giornalista scrivere e diventare credibile quando si rivolge ai “camici bianchi” on line.
La realtà è che nel mondo esistono qualcosa come 100.000 siti che si occupano di sanità e di questi ben 20.000 sono negli Stati Uniti.
Naturalmente la moda del consulto via internet sta diventando un vero problema che si pone oggi nei confronti di tutti.
I siti di salute sul web si stanno ormai moltiplicando anche in Italia e dunque il problema della loro credibilità è sempre più emergente. 
In Svizzera è nata la Foundation HON Health on the net proprio perché, purtroppo, in molti di questi siti internet si annida il pericolo della ciarlataneria. 
In altri termini, mi sia consentito il paragone, con internet sta accadendo oggi quello che in passato accadeva sotto l’ombrellone: molti consigli su disturbi e loro terapie si scambiavano sotto l’ombrellone e questo ha dato credito al sistema del passa parola anche in medicina e ha portato ad un sistema di informazione scorretta che è ciò che sta  avvenendo anche per quanto viene comunicato attraverso internet.
Esistono, per chi è addetto ai lavori, alcuni siti la cui sigla è già sinonimo di credibilità: sono quelli di riviste altamente specializzate come il “British medical Journal”, come “Lancet” e come “Nature”, che hanno da sempre seguito i progressi della scienza e la storia della ricerca scientifica. 
Voi ricorderete che la scoperta del DNA, fatta nel ‘53 da Watson e Cricket, fu pubblicata con una breve notizia proprio su Nature e che, da allora, cominciò una nuova epoca nel mondo della ricerca fino ad arrivare al genoma ed alla clonazione. 
Ci sono dunque esempi di “informazione in rete” che si qualificano e sono credibili da soli. 
Devo dare atto ai colleghi di ‘Panorama’ di essere stati particolarmente attenti e puntuali nel segnalare in un servizio pubblicato recentemente i dieci siti preferiti da chi naviga in cerca di notizie medico scientifiche attendibili. Tra questi siti, preferibili e credibili, ci sono anche quelli che poc’anzi ho citato: cioè il British Medical Journal, con la sigla BMJ e Librery of Medecine.
Sono questi alcuni siti che possono dare garanzia di credibilità e di correttezza di un messaggio estremamente serio e che in molti casi può aiutare a risolvere situazioni di difficoltà di carattere umano. 
Ma quale può anche essere, sotto questo aspetto, una domanda che può interessare tutti noi e che viene rivolta ad internet? 
E’ la domanda che viene rivolta ai giornalisti scientifici e agli altri colleghi che si occupano di sanità e di ricerca biomedica: abbiamo delle necessità. A chi dobbiamo rivolgerci?
E’ una domanda che sempre più frequentemente viene girata ad internet. Si va alla ricerca di un particolare ospedale, si va alla ricerca di un medico che abbia fatto degli studi in una branca particolarissima, alla ricerca di informazioni sul vastissimo capitolo dei farmaci delle malattie orfane, delle malattie rare.
Una aspettativa che in Italia ha molte difficoltà di risposta perché le malattie rare sono poco studiate anche perché sono pochi quelli che le studiano, forse a causa degli scarsi investimenti per questo tipo di malattie che non hanno un valore di proficuo investimento per l'industria.
E’ un discorso molto cinico e freddo, ma rende chiaramente l’idea della situazione e nel quale si inserisce il ruolo dell’informazione.
Ruolo di informare con precisione e attenzione perché c’è il pericolo, come è accaduto in alcuni casi, di fare la lista degli ospedali di serie A, di cliniche private di serie A e di cliniche private di serie B.
Nei siti internet, quelli seri come quello del ministero che è uno dei più credibili e affidabili, dove le informazioni sono tutte verificate, si può trovare una sorta di scheda che, in poche righe, dà alcuni riferimenti, affronta i termini del problema, fornisce dati sulla località e informa su a chi rivolgersi per parlarne personalmente. Questi siti, ricchi di dettagli, sono quelli più affidabili e quelli che, peraltro, stanno riscotendo successo anche perché è in atto un fenomeno di crescita tra chi si rivolge ad internet e il “navigatore” diventa sempre più esigente e non si accontenta più di una informazione sbrigativa e superficiale.
Questo sviluppo, con tutto quello che sta avvenendo: i portali, i siti, le stesse agenzie di stampa come Adnkronos salute che ormai cominciano a trasmettere via internet, stanno causando un cambiamento del rapporto tra il medico ed il sistema sociale sul quale si deve riflettere.
Ci siamo trovati spesso a partecipare a dibattiti che hanno trattato il tema di come cercare di ricucire gli strappi con il paziente, perché spesso il medico, preso da troppe cose, non ha saputo contribuire a risolvere i problemi della gente. Quindi potete immaginare quanto sia più difficile creare un rapporto medico paziente non più sulle basi precedenti quando c’era un rapporto umano diretto, ma su basi diverse, come quelle dell’impiego dei mezzi informatici.
Èuna grandissima pagina di questo processo di informatizzazione che era stato annunciato da Bill Gates, e che noi tutti stiamo vivendo in un modo o in un altro.
Per renderci conto del tipo di clientela che si rivolge ad internet consideriamo che innanzitutto la richiesta nasce, secondo me, da un sempre più diffuso senso di solitudine riscontrabile anche nel rapporto medico-paziente. Dicevo che qualcosa sta cambiando. Il senso di isolamento che è avvertito dalla nostra psiche e che assume contorni particolari quando si è in uno stato di malattia. Chi soffre guarda il mondo che lo circonda con un’ottica diversa e a questo va aggiunta una componente più o meno presente in ciascuno di noi che è l’ipocondria e che può falsare alcune informazione e l’approccio di fronte alle scoperte scientifiche.
E’ una valutazione che emerge anche dal tipo di consultazione che si fa su internet.
Fra gli utenti dei siti internet medici il 51% è costituito dalle donne e negli Usa questa percentuale sale al 64% e inoltre,per quanto riguarda il tipo di consultazione riporto qualche esempio:
Informazioni sui farmaci: 79%;
Servizi di consultazione medica on line : 32%;
Informazioni trovate sul web con il mio medico : 21%;
Test clinici sui nuovi farmaci : 29%;
Gruppi di supporto e discussione : 32%.
Un argomento che credo possa interessare è quello che riguarda il giudizio degli utenti che si rivolgono a siti internet medici. Di questi utenti il 78% ha dichiarato di trovare utili le informazioni mediche su internet; o che queste informazioni erano proprio quelle cercate e che non era riuscito a ottenere da un colloquio frettoloso con il medico.
Molti hanno anche osservato che la qualità delle informazioni può e deve migliorare.
E questo è il dato che più mi sta a cuore. Dirigo Adnkronos -Salute, una esperienza esaltante perché avevo e esperienza di giornalista, ma mai fatto l’agenzia. E l’Agenzia è particolarmente interessante perché unisce al tema della credibilità e della correttezza quello della tempestività dell’informazione. Proprio in considerazione dei dati che vi ho elencato dobbiamo stare estremamente attenti al problema delle notizie rapidamente diffuse. 
Ecco perché è importante che l'ASMI abbia organizzato questo Convegno che è un’occasione per dare a tutti noi operatori dell’informazione una serie di spunti sui quali riflettere. 

* Direttore Agenzia Giornalistica Adnkronos-Salute


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