INTERNET E INFORMAZIONE SANITARIA DALLA PARTE DEL CITTADINO
Dott. Luigi Eugenio Vigevano *
Quando il presidente dell'Associazione della Stampa Medica
Italiana dottor Mario Bernardini mi ha chiesto di redigere un intervento
per l'incontro dibattito Internet e salute mi sono sentito lusingato e
nello stesso tempo fortemente interessato.
L'informazione sanitaria dalla parte del cittadino è
certo un argomento che mi tocca in quanto cittadino, le problematiche relative
al pianeta Internet mi interessano da tempo poiché come giornalista
ritengo questo mezzo di grande importanza per l'umanità e non solo
per quanto riguarda la comunicazione. Ma andiamo con ordine.
Internet a mio avviso può diventare un grande
aiuto per tutti i medici di base. La rete può infatti essere un
forte risparmio di tempo per i pazienti lavoratori non più costretti
a chiedere permessi per recarsi nello studio medico per il rinnovo di ricette
e cure. Basterà una richiesta inviata al proprio medico con una
e-mail ed ecco apparire sul monitor del computer di casa la ricetta e premendo
un bottone si potrà ottenere la stampa necessaria per l'acquisto
del medicinale in farmacia.
Primo problematico nodo. Occorreranno certamente dei
codici di riferimento per garantire al farmacista l'autenticità
della ricetta. La regolamentazione è il punto cruciale di Internet.
Lunedì 29 maggio ultimo scorso sul Corriere economia appariva a
pagina 9 un interessante proposta di PHARM@IDEA circa la farmacia virtuale,
operativa sulla rete dal giugno scorso.
La limitazione a questa grande idea è data dall'impossibilità
oggettiva, per ora, di trattare i farmaci veri e propri mentre il business
(6 mila miliardi annui) dovrebbe riguardare solo i prodotti detti da banco
cioè trattabili senza ricetta medica. Un vantaggio certamente ci
sarebbe data la possibilità di acquisire questi prodotti da qualsiasi
parte del globo 24 ore su 24. Se ci pensiamo bene si tratta di avere a
disposizione un aereo supersonico per farlo rollare nel traffico cittadino
a non più di cinquanta chilometri l'ora, un controsenso. Visto che
Internet esiste ed è una potenza infinita con applicazioni
che forse non siamo ancora in grado di capirne la portata, perché
vederci limitati dalla mancanza di leggi serie e chiavi telematiche che
garantiscano la sicurezza e ne permettano un utilizzo completo?
Internet, tanto discusso e discutibile può diventare
un insostituibile elemento benefico alla Sanità nazionale e internazionale,
purché sia governo da rigidi sistemi di controllo e di sicurezza.
Immaginatevi i primi soccorsi apportati ad un ragazzo avvelenato dai funghi
in un paese sperduto sui monti. Il medico o i soccorritori potrebbero,
tramite il computer, mettersi in contatto con il centro antiveleni di Milano
Niguarda e riceverne illuminati consigli e cure. Grazie ad una piccola
telecamera si potrebbero trasmettere al centro ospedaliero le immagini
del micete che ha cagionato l'avvelenamento e in tempo reale ricevere la
ricetta dell'antidoto.
La medicina attraverso la rete telematica mondiale offre
grandi opportunità per la salute dei cittadini di tutto il mondo.
Applicare la chirurgia tele assistita significa poter
avere a disposizione un'équipe medica altamente specializzata che
può operare in emergenza in qualsiasi punto del globo; in mezzo
al traffico bloccato delle grandi città, su una barca in mezzo
all'oceano o in sperduti villaggi della giungla amazzonica. Grandi opportunità
che non solo non debbono andare sprecate, ma valorizzate e incentivate
per la loro possibilità di salvare vite umane altrimenti perdute.
É del 23 febbraio scorso la bella notizia
apparsa sul Corriere della Sera relativa ad un programma sanitario legato
a Internet. Alcuni malati portatori di una pericolosa insufficienza cardiaca,
un tempo costretti ad essere confinati nelle stanze di un ospedale sono
da oggi liberi di tornare a casa grazie a Internet e al programma Cronique.
Washington e Chicago sono le città campione da cui è partito
questo nuovo esperimento. Collegandosi da casa al computer per soli cinque
minuti al giorno, i malati trasmettono al medico, via Internet, i dati
provenienti dal microchip impiantato nel loro cuore. Il microchip registra,
minuto per minuto, l'attività cardiaca di questi pazienti a rischio
dando al medico tutte le informazioni necessarie per stabilire le eventuali
variazioni di cure indispensabili alla loro sopravvivenza.
Questa è la vera, unica filosofia del villaggio
globale . Non certo per delinquere o per dimostrare con stupidi virus le
superiori capacità computeristiche degli Hakers. Internet
è uno strumento potentissimo e affascinante per le sue alte potenzialità
umanitarie che debbono essere intelligentemente gestite.
In più occasioni il nostro paese si è contraddistinto
nell'adottare una politica allineata al detto popolare «chiudere
le stalle quando tutti i buoi sono fuggiti». Così, per quanto
riguarda la rete telematica e Internet in particolare, il nostro governo
fatica a prevedere lo sviluppo e le potenzialità di questi mezzi.
Un piccolissimo passo è stato fatto con la legge per la tutela dei
siti, ben venga, ma è poca cosa nel grande mare dei problemi che
la rete produce quotidianamente. Le nostre istituzioni hanno creato delle
sezioni idonee a studiare questi problemi, ma si rivelano poi incapaci
a gestire i dati acquisiti. Vari settori istituzionali, troppo presi a
combattere fra loro per dimostrare una supremazia organizzativa, perdono
di vista l'alto scopo sociale delle loro ricerche. Un organismo inteso
a raccogliere e coordinare tutte la esperienze acquisite, sarebbe di grande
utilità sociale non solo per la nostra nazione. Vi sono infatti
interessi comuni fra gli Stati che andrebbero gestiti da un unico organismo
per poter fronteggiare tutte le problematiche che Internet ogni giorno
pone sul tavolo. In Italia, per il controllo dei siti che trattano di medicina
e di informazione sanitaria, questo organismo potrebbe essere composto
da appartenenti all'Ordine dei medici e all'Università.
La comunicazione medica via Internet ha parzialmente
risolto, in modo autonomo, il problema della sicurezza dei dati inviati.
Mancano invece controlli qualificati all'informazione sanitaria che quotidianamente
si sviluppa sulla rete telematica. La trattazione di questa specifica comunicazione
necessita obbligatoriamente del controllo delle fonti, la veridicità
dei dati, nonché la serietà del sito e l'identificabilità
dell'informatore.
Tutti noi abbiamo avuto la prova di come oggi la comunicazione
sanitaria sia pregna di ciarlatani che hanno acquisito spazio e credibilità
in maniera preponderante. Falsi guaritori con false o illusorie terapie.
Dal the dimagrante, al massaggio che guarisce la scogliosi, alla truffa
del medicinale con pinne di pescecane che guarirebbe ogni tipo di cancro.
Oggi più di ieri la popolazione si aggrappa con inusitata forza
alle filosofie strampalate o alle religioni, ottime forse per la cura dello
spirito, inutili certo per la cura del corpo. Sette o religioni pseudo-salutistiche
prendono il sopravvento sulla scienza che è invece basata su profondi
e accurati studi, esperimenti ed esperienze maturate negli anni su milioni
di casi. Oggi più di ieri, per la salute dei cittadini occorre un
maggiore controllo dell'informazione e della comunicazione sanitaria.
Internet ha molto ascendente sugli individui, la comunicazione
attraverso la rete tocca tutti gli Stati del mondo e ogni angolo del globo
in un nanosecondo. Persone scientificamente impreparate possono facilmente
diventare promotori e sostenitori accaniti di una falsa comunicazione,
amplificandola. Il pericolo quindi si ingigantisce a dismisura.
La rete Internet, ha troppi interessi ed applicazioni
di grande utilità sociale per lasciarla in mano solo a chi ha invece
interessi squisitamente commerciali e a volte neppure commerciali ma solo
di infimo profilo.
Scrive il partner di e-Biscom, Sergio Luciano,
sul Sette, il settimanale del Corriere della scorsa settimana, nell'articolo
intitolato Ma Internet ha bisogno di guide «il Web, imperfetto e
discutibile come la democrazia. Ecco: Internet è democrazia applicata
alla comunicazione. Ma, come la democrazia, va alimentato e accudito, il
che non sempre accade».
* Consigliere Nazionale Ordine dei Giornalisti Italiani
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