Logo Asmi
Testata Asmi
"La cultura del farmaco in Italia e l'informazione della popolazione"
Convegno in occasione dell'Assemblea ordinaria dell'ASMI 
(Roma 19 marzo 2002 - Sala Convegni F.N.S.I.)

INTERVENTI


Giancarlo Calzolari

Un intervento breve e un invito legato alla professionalità dei giornalisti che si occupano di sanità. 
Il problema che voglio sollevare è proprio quello della nostra professionalità, della nostra qualifica professionale che, secondo me, con l'esperienza di uno che ha cominciato questa esperienza da molti anni, si sta irrimediabilmente modificando. 
Racconto l'ultimo episodio che mi ha turbato e mi ha colpito; un episodio che sembrerebbe apparentemente banale. 
Una grande casa farmaceutica ha fatto un'inchiesta sul suo sapone che, a sua detta, non viene usato in maniera adeguato dalla donne. Ha mandato i risultati di questa ricerca, con il nome del sapone, a noi giornalisti e noi, tutti giornalisti specializzati in giornalismo medico scientifico, abbiamo risposto che si trattava di una informazione pubblicitaria.
Non l’abbiamo pubblicato. Sembrava evidente che ci fosse un'intenzione, una finalità di pubblicità e niente altro.
Successivamente, non sò bene come, è arrivata un'agenzia con lo stesso contenuto.
Conclusione: i giornali, senza consultarci, come purtroppo accade sempre più spesso, hanno pubblicato l’inchiesta con grande enfasi, citando non solo il prodotto, ma persino il nome della casa farmaceutica; mancavano solo l'indirizzo e la partita IVA.
Questi fenomeni sono sempre più numerosi. 
Hanno avuto il loro momento culminante con il famoso caso Di Bella e via via c'è il tentativo di tagliare fuori i giornalisti dalla loro competenza professionale. 
Non parlo per me che ho fatto la mia carriera, ma penso ai giovani, penso a quelli che si affacciano alla professione e che vedo sono molto numerosi.
Ho fatto parte di una scuola di specializzazione in giornalismo medico, quindi capisco bene l'esigenza di chi si affaccia a questo mondo; ma vedo chiusura totale e soprattutto  che si affida questo settore a persone assolutamente non qualificate, senza un minimo di preparazione, senza un minimo di idee su che cosa sia la medicina, su che cosa sia il farmaco e su che cosa sia in genere la sanità.
L'appello che faccio, se è possibile con un'azione comune anche della Federazione, è  di trovare il modo di fare dei corsi di formazione per i giornalisti, di livello universitario, realizzati con persone qualificate e specialisti del settore medico e del settore farmaceutico che potrebbero contribuire in maniera efficace alla formazione di questi giovani con la conseguenza di stimolare l'interesse, o l’obbligo, da parte degli editori e delle case editrici a scegliere persone qualificate con un curriculum professionale di formazione utile a trattare l’informazione medico-scientifica.
Di fatto l'informazione medico-scientifica, in questo momento, in questi ultimi tempi, viene sempre più gestita dal primo che capita, che sarà molto probabilmente un ottimo giornalista, ma non conosce quelle che sono le caratteristiche dell'informazione medica con tutti i suoi aspetti e risvolti.
Se vogliamo un'informazione scientifica qualificata sui nostri giornali, le nostre associazioni devono intervenire, con l'appoggio della Federazione, per creare delle nuove condizioni di lavoro e dare una qualifica e capacità professionale ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Se continueremo a disinteressarci di questo problema la professione del giornalista medico-scientifico scadrà, ma soprattutto scade anche quella del giornalista tout court. Questo è l’impegno che chiedo.
Seguono due interventi di Sergio Angeletti e Alberto Simonelli che si rifanno al ‘caso Di Bella’. 


Mario Bernardini

Prima di ascoltare la conclusioni di Del Boca, vorrei approfittare della presenza dei due Presidenti, dell'Ordine dei Giornalisti e della Federazione della Stampa, per alcune considerazioni conclusive su questo Convegno, ovviamente ringraziando innanzitutto tutti i relatori che sono intervenuti e la disponibilità di Siddi, di Serventi Longhi e di Del Boca, che hanno sentito come giornalisti quello che può riguardare un settore particolare dell'informazione. 
E proprio rifacendomi a questa considerazione, mi rivolgo ai due Presidenti, ognuno per la sua competenza, per le sue responsabilità, per la sua possibilità di intervenire.
Anche gli ultimi interventi dei colleghi, quando si rifanno al caso Di Bella, richiamano l’attenzione sulle tante specificità che concretizzano la professionalità globale di un giornalista e che consentono di svolgere quella che è l'attività del giornalista per cui ogni giornalista, in quanto tale, può fare informazione.
Diversa è quella che può essere la specifica professionalità di un giornalista che aggiunge un aggettivo al suo titolo professionale. E per aggettivo non mi riferisco soltanto alla stampa medica, ma a qualsiasi aggettivazione che può essere ad esempio giornalista sportivo, politico o di cronaca. 
 È una considerazione che mi piace fare perché, entrando nel merito della stampa medica, credo che possiamo rivendicare di rappresentare un settore che sta sulla cresta dell'onda per l'interesse che suscita tra la popolazione.
La sanità è un argomento che comunque interessa, direi che interessa spesso molto di più di quanto può interessare la politica, forse interessa quanto può interessare lo sport,
Sicuramente la salute non interessa soltanto i malati, specialmente nella nuova definizione di salute, in quanto tratta anche la tutela del benessere della persona.
Dove voglio arrivare? 
Questa mattina ho sentito dagli interventi di Siddi, di Serventi e tra poco aspetto qualche cosa da Del Boca, sulla possibilità, direi l’intenzione e la volontà di utilizzare l'ASMI, che è un Gruppo di Specializzazione del giornalismo, con la nostra competenza specifica, per aiutare i colleghi a completare la loro preparazione professionale e fare, anche loro, una distinzione tra quello che è l’attività professionale di cronaca, basata sul diritto di cronaca che nessuno vuole toccare, diritto più che legittimo, stando un pochino più attenti quando passano dal diritto di cronaca all'informazione di cronaca. 
A un'informazione che per quanto riguarda la salute diventa una formazione culturale.
Oggi abbiamo scelto il tema del farmaco ed era nostre intenzioni, come ASMI, proprio l'excursus che andava da quella che è la ricerca del farmaco, attraverso quella che è l'utilizzazione del farmaco, alla prudenza che viene usata prima che il farmaco venga messo a disposizione delle persone, all'impressione della persona che ricorre al farmaco, con quale tranquillità, con quale fiducia e serenità.
L'informazione medico-scientifica si colloca, si vuole collocare, in questa dimensione: non per fare la cronaca del ‘caso Di Bella’, non per fare la cronaca del ‘caso Lipobai’, non per parlare del ritiro dal commercio delle sostanze anti-obesità. 
Sono fatti di cronaca ed è doveroso riferirli per la loro rilevanza.
Ma da questo a dire qual è il percorso di preparazione dei farmaci che venivano utilizzati, quali erano le sperimentazioni che seguivano il percorso di quei farmaci, quelle che comunque erano le loro indicazioni terapeutiche,  quelli che sono i compiti e dovere dei medici nel segnalare gli eventi avversi una volta che sono messi in commercio, ce ne passa.
Sono tanti aspetti d’interesse per un lavoro giornalistico che il giornalista deve conoscere se non vuole assolvere soltanto al doveroso diritto di cronaca.
E allora, e qui concludo rivolgendomi proprio ai due presidenti e particolarmente al Presidente dell’Ordine, Del Boca, per quello che può essere la prospettiva di una riforma dell'accesso, stiamo attenti e pensiamo che la riforma dell'accesso alla professione di giornalista potrebbe includere specifiche potenzialità che provengono da specifiche competenze di settore.
 Proviamo a sfruttare l’occasione per introdurre, se sarà possibile, con la conferma del riconoscimento della professionalità del giornalista tutta da difendere attraverso l'Ordine, anche il riconoscimento di specifiche competenze.
In questo ha ragione Calzolari e sono d'accordo con lui e sposo l'invito che è stato fatto da Serventi Longhi: mi rivolgo alla componente sindacale della nostra professione e chiedo che siano promossi corsi di formazione, insieme all'Ordine e insieme alla Federazione, che siano di qualificazione professionale e di specializzazione. 
Non voglio parlare della specifica specializzazione medico scientifica, non voglio neanche usare il termine ‘formazione permanente’, ma sicuramente si possono organizzare corsi su temi scelti di volta in volta, che siano momenti di aggiornamento di conoscenza.
Se poi – e questo è compito della Federazione – in futuro si potesse avere anche un riconoscimento attraverso la contrattualità per particolari forme di approfondita specializzazione giornalistica di settore, allora il percorso formativo potrebbe assumere tutt’altro rilievo.
Per quanto riguarda l’ASMI e i sistemi di comunicazione – dai quotidiani alla radiotelevisione, lasciando da parte Internet che meriterebbe un discorso a parte per tutti i rischi, con potenzialità e pericoli che comporta specialmente trattando la salute– si potrebbe arrivare, in sede sindacale, ad avere un riconoscimento della specifica professionalità dei giornalisti medico-scientifici con uno spazio editoriale, sia radiotelevisivo che sulla stampa, da destinare ad argomenti di specifica formazione sanitaria destinati alla popolazione; uno spazio però curato e garantito perché affidato soltanto a giornalisti particolarmente competenti.
Non aggiungo altro, credo di aver detto anche troppo e, nel caso l'ASMI sia utile per contribuire a questo programma, aspetto una risposta della Federazione e dell'Ordine per questa che è una dichiarazione ufficiale di volontà di partecipazione e collaborazione costruttiva per la professione del giornalista.
Vi ringrazio.


Moderatore

Due cose brevissime che abbiamo già sostenuto come Federazione. 
Nel contratto abbiamo un capitolo che prevede l'aggiornamento professionale; per quanto riguarda questa parte così specifica e specialistica, proponete progetti di formazione, sarà nostra cura, insieme a voi, veicolarli presso le aziende editoriali e presso i comitati di redazione perché i colleghi che nei giornali si occupano prevalentemente di queste materie e le trattano quotidianamente possano partecipare a questi momenti formativi. Molti giornali hanno dei colleghi destinati a farlo, altri giornali, invece vanno un po' alla rinfusa; prendono la prima agenzia che arriva, perché i giornalisti – ce lo ricorderà Del Boca – sono bombardati dalle notizie, hanno il problema di avere troppe notizie e di dover fare spesso delle scelte senza avere gli strumenti per farlo.


COMUNICATO CONCLUSIVO

Presso la sede della Federazione della stampa, a Roma, rappresentanti dell’industria farmaceutica, ricercatori, docenti universitari, medici ed esperti della materia insieme agli esponenti di vertice dell’informazione giornalistica italiana, hanno discusso sulla ‘cultura del farmaco in Italia e l’informazione al pubblico’ nel  Convegno organizzato dall’Associazione della stampa medica italiana (ASMI) in occasione del congresso triennale elettivo delle cariche associative.
Il Convegno, annunciato dal Presidente dell’ASMI, Mario Bernardini, è stao moderato dal Presidente della F.N.S.I., Francesco Angelo Siddi.
Hanno portato il loro contributo di ‘esperti’  per  gli aspetti medico scientifici, Maurizio Agostini, responsabile dell’area della ricerca di Farmindustria, Luciano Caprino, ordinario di farmacologia dell’università ‘La Sapienza’, Aldo Isidori, andologo e Presidente del Comitato Etico del Policlinico Umberto I, Gerardo Corea, dirigente medico e presidente del Comitato Etico della ASL RM/G di Roma (Tivoli).
Per i giornalisti, oltre al Presidente Siddi, hanno preso la parola il Segretario Generale della FNSI, Paolo Serventi Longhi , che ha aperto i lavori e il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Lorenzo del Boca, che ha  tratto le conclusioni  di una proficua riunione utile in prospettiva del ruolo e dell’impegno del giornalismo italiano nello specifico settore dell’informazione medico scientifica, ma anche di stimoli e suggerimenti per i tanti settori dell’informazione specializzata.
I ricercatori e i medici hanno evidenziato il percorso del farmaco dal momento della ricerca, individuazione e sperimentazione delle nuove molecole fino alla sperimentazione clinica con il fondamentale supporto dei Comitati etici e all’utilizzo sotto il costante controllo della categoria medica.. Si è anche discusso dei cosiddetti ‘medicinali da banco’, farmaci di libero mercato dopo il vincolo del brevetto, e dei prodottoi di automedicazione acquistabili senza prescrizione del medico, ma ovviamente da inquadrare nel contesto di tutela della salute del cittadino.
Franco Siddi, Presidente FNSI, ha posto l’accento sul tema della formazione professionale del giornalista e sulla necessità che.nei rapporti fra industria del settore ed informazione sia individuato un momento di riferimento per l’esterno in merito al ‘monitoraggio’ del farmaco con la mediazione indispensabile della stampa specializzata.
Per quanto concerne responsabilità e doveri del giornalista, Lorenzo Del Boca, Presidente del CNOG, ha sottolineato l’importanza della certezza delle ‘fonti di informazione’ e di un fecondo e corretto rapporto  con il mondo della ricerca e dell’industria del farmaco.
Paolo Serventi Longhi, Segretario Generale della FNSI,  aprendo i lavori, dopo avere ricordato i meriti dell’ASMI, Gruppo di specializzazione della federazione fra i più anziani, con oltre 50 anni di attività, ha descritto il vasto e articolato insieme di norme e di presidi deontologici che regolano i rapporti fra mondo giornalistico, medicina, salute e diritti dei cittadini, un contesto continuamente sottoposto a verifiche ed a prove in ragione dello sviluppo scientifico e dell’elevarsi dell’attenzione della pubblica opinione. 

Dopo il Convegno, l’Assemblea dell’ASMI  ha votato per il rinnovo delle cariche associative per il triennio 2002-2004, confermando Presidente, all’unanimità, Mario Bernardini, medico e giornalista pubblicista.
Confermati Vice Presidenti Sergio Angeletti, Gianfranco Natoli e Alberto Simonelli.
Eletti Consigleri Nazionali: Luciano Lombardi, Giorgio Parnasi, Antonietta Leoni, Giancarlo Calzolai, Gerardo Corea, Patrizio Fiore, Alessandro Malpelo, Vittore Manili, Francesco Maria Manozzi, Patrizio Mulas, Antonio Marasco, Orfeo Notaristefano, Gino Santini , Egisto Squarci, Francesco Testa .
Eletti Revisori dei Conti: Vittorio Esposito, Pasquale Di Benedetto, Mario De Renzis.
L’assemblea ha acclamato Presidente Onorario  Ottorino Catani, uno dei Soci Fondatori dell’ASMI.



TORNA AL PROGRAMMA

TORNA ALLA HOME PAGE DELL'ASMI


TORNA ALLA HOME PAGE
DE "IL NUOVO MEDICO D'ITALIA"


Webmaster: B. J.