Testata
Medicine non convenzionali 
Provvedimento legislativo
"AUDIZIONI"  della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati 
Il segeretario generale ASSUM, Gino Santini, ha presentato l'elaborato che segue



Roma, 18 luglio 2002

Punti qualificanti per un provvedimento legislativo 
volto alla regolamentazione delle Medicine Non Convenzionali

1. Premessa
L'articolo 32 della Costituzione definisce la tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse primario della collettività. La scelta del termine "individuo" indica che l'essere umano costituisce il punto focale di ogni moderna considerazione di salute e di malattia. Questo fatto spiega in gran parte il continuo e crescente interesse della popolazione verso le medicine non convenzionali, che pongono al centro del loro interesse l'individuo malato.
Ne consegue la stringente necessità di una loro regolamentazione da un punto di vista legislativo.

2. Terminologia
L'attributo non convenzionale, sebbene attualmente costituisca l'appellativo più diffuso, sembra porre queste metodologie terapeutiche in contrapposizione alla medicina accademica, intesa come "convenzionale". 
Sarebbe opportuno valutare una nuova denominazione (medicine "integrate"?), sia per sottolineare la complementarietà con il mondo medico attuale, sia perché tutte hanno come oggetto l'integrazione e l'utilizzo pratico di tutte le informazioni provenienti dal paziente.

3. Pluralismo scientifico
Fattore essenziale per il progresso della medicina è stato il superamento dell'umoralismo prima e del positivismo ottocentesco dopo, elementi che delimitavano in maniera piuttosto arbitraria gli ambiti della ricerca medica al mondo materiale e agli inneschi patogenetici dell'ambiente esterno.
E' necessario invece riconoscere e valorizzare tutti quegli approcci diagnostici e terapeutici che, mirando comunque ad una visione integrata della medicina, tengono conto di tutte le caratteristiche del paziente quale terreno di predisposizione costituzionale per lo sviluppo della patologia. 
Questo approccio consente, tra l'altro, una profonda rivalutazione della medicina preventiva intesa come metodologia di studio di tali fattori di predisposizione.

4. Libertà di scelta terapeutica
Nel pieno rispetto di una corretta deontologia professionale, è doveroso prevedere la concreta applicazione, all'interno di un libero rapporto consensuale ed informato, ai principi della libertà di scelta terapeutica da parte del paziente e alla libertà di cura da parte del medico. A tale premessa deve accostarsi la paritetica necessità di una corretta informazione al paziente, considerando che l'obiettivo è quello di sviluppare un rapporto tra medico e paziente 
volto ad utilizzare la medicina nella sua accezione più ampia, intesa come professione esercitata con piena libertà del medico di porre in atto ogni mezzo ritenuto utile ed eticamente valido nell'interesse della persona e con il suo consenso.

5. Individuazione delle branche metodologiche
E' opportuno rifarsi a quelle che si sono affermate negli ultimi decenni nell'ambito culturale del nostro paese, tra l'altro indicate come tali da numerose istituzioni europee e da una recente determinazione della FNOMCeO: agopuntura, omeopatia, fitomedicina, medicina antroposofica, medicina ayurvedica, medicina tradizionale cinese, omotossicologia, osteopatia e chiropratica.
Va sottolineato a questo proposito che osteopatia e chiropratica sono praticabili anche da operatori sanitari qualificati non medici: per tutte le altre discipline, invece, sono applicabili solo da medici con specifica competenza nella disciplina. 
Il motivo e' semplice: chi si dedica a tali sistemi medici sarà sempre sottoposto ad una grande sfida culturale e scientifica perché dovrà essere in grado di padroneggiare la medicina non convenzionale (di cui vanterebbe la qualifica e la competenza diagnostica, clinica e terapeutica), senza però adottarla come pratica esclusiva. 
Per questo non si vede come potrebbero praticare questo tipo di approccio degli operatori senza una formazione medica completa.

6. Formazione degli operatori sanitari
E' estremamente importante la definizione dei percorsi formativi e delle modalità di accertamento e di attestazione delle competenze dei medici nelle diverse discipline; analogo percorso può essere programmato, a particolari condizioni, per altre professioni sanitarie non mediche interessate al non convenzionale. 
Per un'ottimale avvio di ricerca e didattica aventi la massima garanzia di serietà e di scientificità, nel rispetto dello statuto epistemologico e delle metodologie delle varie discipline, è fondamentale incentivare collaborazioni e/o convenzioni tra diversi enti ed istituzioni coinvolti a vario titolo nella problematica: università, scuole di formazione private, società scientifiche, ordini professionali, sistema sanitario nazionale, aziende.
In conseguenza di ciò sarebbe auspicabile l'istituzione di idonee Commissioni nelle sedi opportune (Ministero della Salute, FNOMCeO, Istituto Superiore di Sanità, etc.) con il compito di stabilire i requisiti per poter organizzare e vedere riconosciuti tali corsi di formazione, nell'attesa che il mondo universitario provveda a configurare appositi percorsi formativi nelle varie discipline. 
Nell'attesa di una formazione post-laurea "professionalizzante", sarebbe utile inserire nozioni informative generali nei corsi di laurea delle facoltà mediche partendo da un semplice arricchimento delle materie esistenti. 
In alternativa è prevedibile l'attivazione, nei corsi di laurea delle facoltà mediche, di corsi elettivi di introduzione alla conoscenza delle terapie complementari. 
Ciò è fattibile senza alcun costo aggiuntivo per la struttura, qualora esistano docenti - titolari di cattedra o ricercatori - già inseriti nella struttura accademica che si facciano carico dell'organizzazione e si assumano la responsabilità dell'insegnamento stesso.

7. Informazione all'utenza
Medici esperti per ogni disciplina devono costituire parte integrante di apposite Commissioni di organi consultivi (Ministero della Salute, Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica, associazioni di pazienti e consumatori, etc.) non solo ai fini del riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all'estero, ma anche nel campo della promozione di un'adeguata e corretta informazione all'utenza dei vantaggi e dei limiti di tali branche. 
In una fase successiva quest'ultimo compito potrebbe essere appannaggio di appositi gruppi di lavoro istituiti presso gli Ordini professionali. 
Ne consegue la necessità di rivedere le attuali norme che regolano la pubblicità sanitaria, consentendo ai membri di Società e Associazioni accreditate di fregiarsi della propria qualifica.

8. Presidi terapeutici
E' necessario stabilire in maniera univoca (problema particolarmente sentito nel campo dell'omeopatia e della fitoterapia) i criteri di qualità, sicurezza ed efficacia necessari per l'autorizzazione all'immissione in commercio dei medicinali impiegati nei diversi indirizzi terapeutici. 
In maniera del tutto analoga il percorso di farmacovigilanza attualmente attivo in campo farmacologico deve allargare la propria azione e prevedere una sorveglianza, selettiva e competente, su eventuali eventi avversi associati alla pratica delle discipline non convenzionali.

9. Ricerca
Le Associazioni e le Società scientifiche riconosciute devono integrare la formazione con il coordinamento di un'adeguata promozione della ricerca nel campo degli indirizzi metodologici non convenzionali; questo anche ai fini di un'eventuale individuazione e validazione di nuove metodologie terapeutiche. 
La finalità di tale ricerca deve essere mirata all'individuazione di verifiche scientifiche relative all'efficacia, all'effettività, all'appropriatezza ed al rapporto costi/benefici delle varie discipline, premessa importante per il rimborso dei trattamenti dimostrati efficaci.
E' prioritario a questo proposito lo stanziamento di opportune risorse per la costituzione di sinergie tra esperti delle singole discipline, enti di ricerca pubblici e privati e organismi politico-amministrativi (A.S.L., Regione, Ministero della Salute, ISS, CNR, IRCCS, etc.), che puntino a sviluppare una ricerca di tipo epidemiologico-osservazionale e sperimentale, il primo gradino e la materia prima per una integrazione e di una formazione professionale basate sulle evidenze; in assenza investimenti e finanziamenti adeguati non c'è ricerca e senza ricerca non c'è risposta sull'efficacia e i rischi delle discipline in oggetto.
 

ASSUM - onlus
Associazione per l’Universalità della Medicina
organizzazione non lucrativa di utilità sociale

Sede Legale Via Tibullo, 10  -  00193 Roma
P.I. 07111831009

Segreteria Generale e Sede Operativa : Gino Santini
Via Porta Pinciana, 34  -  00187 Roma   
 tel 064745764 - fax 064817004  
E-mail:  direttivo@assum.it - Sito web: www.assum.it

Presidente: Francesco Macrì
Vice Presidente: Pietro Federico
Segretario Generale: Gino Santini
Segretario Amministrativo: Andrea Basili
Segretario Scientifico: Aldo Liguori
Consiglio Direttivo: Antonio Abbate; Simonetta Bernardini; 
Carla Biader Ceipidor; Corrado Bornoroni; Giancarlo Buccheri; 
Helene Calogeropoulou; Marco Lombardozzi; 
Osvaldo Sponzilli; Paola Vianello; Nicolò Visalli
Centro Studi e Documentazione: Roberto Pulcri
Settore Organizzativo: Mario Bernardini   
c/o "Il Nuovo Medico d’Italia" - Via Monte Oliveto,2  -  00141 Roma  
Tel-Fax 06.87185017  E-mail: numedi@tiscalinet.it


Dichiarazione del sen. Cesare Cursi, 
Sottosegretario alla Salute  

Il Sottosegrataio alla Salute, Cesare Cursi, che  era presente all’Audizione del 18 luglio, ha più volte dichiarato interesse per una rapida definizione legislativa che regolamenti l’esercizio  dell’omeopatia e, in generale, delle medicine non convenzionali.
Con una dichiarazione del 4 luglio, ripresa dall’Agenzia Kronos-Salute, auspicava "tempi brevi per il testo unico sull'omeopatia"
"La Commissione Affari sociali della Camera, ha dichiarato, è già al lavoro per far confluire in unico provvedimento le diverse proposte di legge presentate da maggioranza e opposizione sulle medicine non convenzionali" Per accorciare ulteriormente i tempi, il testo unico potrebbe godere di un iter accelerato, con l’esame in sede deliberante in Commissione. 
Non dimentichiamo - ha affermato  Cursi - che 9 milioni di italiani ricorrono alle medicine non convenzionali e 5 milioni si affidano all’omeopatia”. 
Sempre in data 4 luglio il Sottosegretario, rispondendo in Aula alla Camera a un’interpellanza dei Verdi, ha affermato che “i medicinali omeopatici già in commercio rimarranno in farmacia fino al 31 dicembre 2003. Entro questa data il Ministero della Salute provvederà ad applicare la procedura semplificata di registrazione dei nuovi prodotti”.


Torna alla Home Page
Torna al Sommario

logo del Nuovo Medico d'Italia
Il Nuovo
Medico d'Italia
Direzione - Redazione - Amministrazione
Via Monte Oliveto, 2 - 00141 Roma
Tel e fax 06/87185017
e-mail


Webmaster: B. J.