Testata
Indagine conoscitiva della Commissione Affari Sociali 
Farmacovigilanza
Comunicato rassicurante del Ministero della Salute

In merito alle conclusioni dell’Indagine conoscitiva sulla farmacovigilanza in Italia, realizzata dalla Commissione Affari sociali della Camera, si precisa che i dati si riferiscono all’anno 2001 e che la situazione attuale, come evidenziato dallo stesso documento della XII Commissione, segna un rapido miglioramento grazie alle recenti iniziative del Ministero della Salute.
Infatti, nel primo quadrimestre di quest’anno le segnalazioni di reazioni avverse pervenute alla Direzione generale della valutazione dei medicinali e della farmacovigilanza del Ministero sono aumentate del 57% rispetto ai primi quattro mesi del 2001, dato questo che colloca l’Italia ad un livello medio rispetto agli altri Paesi europei.
Si ricorda che dal mese di novembre 2001 è attiva la rete nazionale di farmacovigilanza, che collega attraverso Internet in tempo reale le 20 Regioni, 185 Aziende sanitarie locali, 24 Irccs, 381 aziende farmaceutiche, per una rete informatizzata complessiva di 689 centri.
E’, inoltre, operativa dal mese di aprile la banca dati sulla vendita di tutti i farmaci, fondamentale per la farmacovigilanza. Per ciascun farmaco, la banca dati permette di sapere le quantità vendute nelle singole regioni e Asl, e quindi di quantificare i livelli di esposizione della popolazione qualora vi siano segnalazioni avverse per un determinato medicinale.
Sono stati, infine, attivati quattro studi importanti di farmacovigilanza attiva su sette nuovi farmaci, che coinvolgono oltre 500 centri ospedalieri.

Le proposte della Commissione nel rapporto conclusivo 
dell'indagine sulla farmacovigilanza in Italia

SEGNALAZIONI
Anche se nei primi 4 mesi di quest’anno sono aumentate, vanno potenziate, proseguendo i controlli sui farmaci anche dopo l’immissione in commercio. 
Per i medicinali già in vendita potrebbe essere utile prevedere una nuova disciplina, mantenendo la procedura vigente solo per quelli di più recente introduzione. 
MEDICI
Vanno attuate tutte le iniziative necessarie per far maturare una maggiore cultura del problema, investendo in formazione soprattutto per i medici di famiglia e rendendo la farmacovigilanza uno dei temi dell’educazione permanente (ECM). 
FARMACISTI
Va previsto anche per loro l’obbligo di segnalare le reazioni avverse anche dei medicinali soggetti a prescrizione medica. 
Va potenziato il loro ruolo, inoltre, per limitare gli effetti collaterali causati dalla combinazione di farmaci e prodotti diversi, come quelli erboristici. 
INFORMATIZZAZIONE
Sono necessarie maggiori risorse sulle nuove tecnologie per semplificare e velocizzare le segnalazioni e renderne più tempestiva la valutazione. 
CENTRI REGIONALI DI FARMACOVIGILANZA
La loro istituzione è la ‘chiave’ per aumentare le segnalazioni, come dimostra l’esperienza delle Regioni che li hanno già realizzati, Toscana, Emilia Romagna, Veneto e Sicilia. 
L’analisi dei dati è compito del ministero della Salute, che deve ‘spingere’ sulle nuove tecnologie e potenziare il collegamento con gli organismi europei e internazionali. 
Un’EMEA, l’agenzia europea del farmaco, più forte e con più poteri potrebbe garantire maggiore sicurezza. 
CAMPAGNE DI INFORMAZIONE
Necessarie per educare e sensibilizzare i cittadini all’uso corretto dei farmaci e contro i pericoli dell’abuso, cominciando sin dalle scuole. 
REVISIONE DEL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Dovrebbero essere due i bugiardini, uno per il medico e uno per il paziente, estremamente chiaro per permettere a chi prende il medicinale di conoscerne gli effetti positivi, ma anche tutte le precauzioni da seguire. 
Si muove in questa direzione il progetto sperimentale promosso dal ministero della Salute su 100 farmaci molto diffusi fra gli anziani. 
CARTA SANITARIA
Potrebbe registrare anche le reazioni allergiche alle medicine. 
INDUSTRIE FARMACEUTICHE
L’indagine le promuove, sottolineando che hanno sinora svolto un ruolo importante, talvolta ‘sostitutivo’ di un apparato pubblico carente. 
Può essere migliorato, però l’apporto degli informatori scientifici, assicurando maggiore formazione e maggiore autonomia attraverso l’istituzione, per esempio, di un albo professionale. 
RAPPORTO AL PARLAMENTO
Il governo deve informare periodicamente le Camere sulle iniziative realizzate e inviare l’annuale relazione, prevista dalla legge ma mai arrivata. 
Uno strumento necessario per permettere al Parlamento di svolgere un’attività di indirizzo e controllo, decidere sulle risorse finanziarie necessarie e adottare eventuali correzioni al quadro legislativo. 


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