Il Sesso degli Angeli
Con incerta periodicità, ma con costante frequenza, si torna
a parlare di clonazione, fertilità, fecondazione assistita, ecc.
Recentemente si è inserita una nuova terminologia: quella di ‘mutazione
genetica’ per motivare, o, forse, giustificare, nuove vie sperimentali
nella ricerca di una ‘immortalità individuale’ che nulla
condivide con la sopravvivenza della specie.
Se è vero che le due molle fondamentali dell’esistenza dell’uomo
sono l’istinto di conservazione e quello di perpetuazione della specie,
si può capire il desiderio di chi, naturalmente privato della possibilità
di soddisfare questo secondo istinto naturale, si affida ad ogni espediente
che possa farne sperare il conseguimento.
Si capisce meno la tenacia e la perseveranza di quei ricercatori che,
piuttosto che dal perpetuare la specie umana, sembrano attirati dall’obiettivo
di tentare di perpetuare l’esistenza di un singolo individuo, contrabbandare
il tentativo con la scientificità di uno studio tendente a superare
e correggere un involontario e indesiderato difetto di natura.
Salvo poi gli errori umani e lo scambio di materiali che, come nel
caso dei gemelli inglesi di colore recentemente nati da una coppia bianca
che ha voluto superare l’infertilità con la fecondazione assistita,
portano a contenziosi etici irrisolvibili e a squallide rivendicazioni
economiche.
Il percorso della scienza è bello e affascinante, ma forzare
la natura assomiglia troppo spesso al volere per forza dare un sesso agli
angeli.
(M.B.)
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