La Medicina della scelta
(un libro di Ivan Cavicchi)

Con il libro ‘La medicina della scelta’ presentato al pubblico il 23 novembre  scorso, Ivan Cavicchi, docente di Sociologia sanitaria e direttore generale di Farmindustria, continua il suo cammino di studioso della figura del medico nella sua evoluzione storica, ma con un preciso riferimento all’epoca in cui viviamo.
Dopo la pubblicazione de ‘L’uomo inguaribile’ del 1998 e ‘Il rimedio e la cura’ del 1999, con il volume ‘La medicina della scelta' è affronta la realtà odierna della nuova figura del professionista chiamato ad agire in un contesto sociale che ha modificato il rapporto medico-paziente nei molteplici aspetti dell’approccio alla malattia, alla disponibilità di mezzi diagnostici, alla scelta della cura.
Cavicchi non contesta la opportunità sociale del superamento del tradizionale principio ippocratico ‘esiste il malato, non la malattia’, da cui consegue l’indirizzo al comportamento del medico verso criteri di generalizzazione di percorsi diagnostici terapeutici basati su elementi statistici di provata efficacia dei risultati ottenuti.
Teme piuttosto l’eccessiva influenza di una logica economicista e di mercato che, sempre più, sta affermandosi anche in campo sanitario con l’inversione del principio di rispondere alle richieste con la programmazione di interventi in base alle risorse disponibili con quello di programmare interventi sulla base della disponibilità di risorse.
Una situazione di fronte alla quale è ancora il medico a trovarsi nelle condizioni di dovere scegliere quali percorsi seguire per rispondere alle personali esigenze del malato in una ‘medicina della scelta’ che, nel rispetto del riconosciuto valore della persona, non può prescindere dall’accordo e collaborazione del malato.
Nel rivisitare il percorso storico della medicina con questo suo ultimo libro, ultimo solo in senso temporale perché sicuramente e necessariamente altri ne seguiranno, Cavicchi è riuscito a scrivere quello che molti, non tutti, riescono soltanto a intuire.
Non è dall’enunciazione, ma nell’applicazione di quanto è frutto di progresso culturale economico e sociale che, anche in medicina, nascono  diversità’ e ‘distinguo’ per il comportamento del medico.
L’intera opera di Cavicchi getta un ponte tra la prima ‘medicina della malattia’ e quella che sarà la ‘medicina del benessere’, ancora ricca di incognite e di promesse legate alle nuove conquiste della scienza medica e al progresso della ricerca.
‘La medicina della scelta’ focalizza la situazione attuale che ripropone la medicina come elemento di tutela del benessere individuale garantito da una collettività sociale che , lasciando tale incombenza al medico, non riesce a colmare il divario, sempre più accentuato, tra ‘medicina della collettività’ e ‘medicina della persona’.

Mario Bernardini
Presidente ASMI (Associazione  Stampa Medica Italiana)

Sommario n.10/2000


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