Forum della ricerca biomedica

SCONFIGGERE LE MALATTIE

Cultura scientifica e ricerca biotecnologica


Sono 700 i nuovi farmaci allo studio contro le malattie dell’invecchiamento, 217 quelli contro le vecchie e nuove malattie nemiche dell’infanzia e della crescita, e 137 i farmaci in sperimentazione per contrastare l’incidenza delle malattie infettive.
Fra questi nuovi 1000 farmaci i più promettenti sono i 369 farmaci biotecnologici, che costituiscono i pionieri destinati a rivoluzionare drasticamente la cura delle malattie e la concezione stessa dell’approccio terapeutico e preventivo nel campo della salute, intervenendo direttamente sulla causa anziché sul sintomo, a livello preventivo e non più riparativo.
Per la categoria di farmaci di derivazione biotecnologica è soprattutto il cancro a rappresentare un bersaglio di primo piano, con ben il 40% dei farmaci allo studio, anche se non mancano sperimentazioni avanzate su molte altre patologie e gruppi di patologie, che sono nell’ordine, le malattie infettive (8,9% dei farmaci allo studio), le neurologiche (6,4%), quelle che riguardano l’apparato cardiovascolare (5,9%), l’apparato respiratorio (5%), l’AIDS (4,3%), le malattie autoimmunitarie (4,3%), le malattie genetiche, del sangue, il diabete.
I farmaci biotecnologici puntano ad attaccare le malattie con modalità e procedimenti che risultano decisamente innovativi: il 36% dei farmaci contro il cancro mira infatti a sviluppare un vaccino, il 17,7% un anticorpo monoclonale, l’8,6% una terapia genica, il 4% una possibilità di inibizione della angiogenesi, il 3,4% una terapia di tipo immunitario. E ciò significa che il cancro potrebbe realisticamente essere del tutto debellato.
In molti casi la sperimentazione è già in fase avanzata al punto che buona parte di questi farmaci anti tumori ha già identificato il proprio specifico target: il 14% delle applicazioni terapeutiche riguarda il melanoma, l’8,6% il cancro ai polmoni, l’8,2% il tumore alla mammella, il 7,8% il colon o l’intestino, il 6,9% la prostata.
L’iter della sperimentazione, che per ogni farmaco ha complessivamente una durata di oltre 12 anni, non è un processo automatico, ma rappresenta una sfida collettiva, che per essere vinta necessita della collaborazione di tutti, non solo del mondo della ricerca internazionale e dell’industria farmaceutica, ma anche degli ambiti politici e, soprattutto, degli stessi atteggiamenti dell’opinione pubblica, che su tali argomenti a sua volta ha bisogno di un’efficace informazione.

Questi i principali risultati di un dossier, realizzato dal Forum della ricerca biomedica, presentato il 21 novembre a Roma presso la sede centrale del CENSIS, da Giuseppe De Rita (CENSIS), Gian Pietro Leoni (FARMINDUSTRIA), Carla Collicelli (CENSIS), Leonardo Santi (Commissione Nazionale per la Biosicurezza)

Sommario n.10/2000


Archivio 2000
Archivio
2000
Archivio 1999
Archivio
1999
Archivio 1998
Archivio
1998
Torna alla Home Page
 


 
logo del Nuovo Medico d'Italia
Il Nuovo
Medico d'Italia
Direzione - Redazione - Amministrazione
Via Monte Oliveto, 2 - 00141 Roma
Tel e fax 06/87185017
e-mail


Webmaster: B. J.