Medicine non convenzionali
OMEOPATIA
Senza una legge l’Italia ‘fanalino di coda’
dell’Unione Europea
Bologna, 15 set. (Adnkronos Salute)
Senza una legge che regolamenti le medicine non convenzionali, a tutela
dei cittadini e dei professionisti, l’Italia resterà indietro rispetto
al resto dell’Europa.
E’ il parere di Paolo Galletti, deputato Verde e relatore del testo
unificato sulle medicine non convenzionali recentemente approvato dalla
Commissione affari Sociali e che, nei prossimi mesi, dovrebbe ritornare
in discussione alla Camera.
Secondo il deputato, intervenuto a Bologna al convegno del Sana (“Le
medicine non convenzionali per la Salute”),l’approvazione della legge non
solo ci metterebbe al pari con i nostri partner europei “ma ci farebbe
fare un passo in avanti”.
Il testo unificato, infatti, è una sorta di legge quadro che
stabilisce non soltanto criteri per la tutela della qualità dei
medici ‘alternativi’ e della loro formazione, ma istituisce anche commissioni
ministeriali per vigilare sulla formazione professionale, sui farmaci e
sulla ricerca.
“In Francia, Germania, Inghilterra - ha spiegato Galletti - esistono
normative significative. In Europa le medicine non convenzionali sono insegnate
all'università, vengono praticate negli ospedali, sono rimborsate
dai servizi sanitari nazionali. Spero che in autunno si ricominci a discutere
il testo unificato che permetterà di mettere ordine almeno tra le
medicine non convenzionali applicate da medici”.(Omeopatia, agopuntura,
fitoterapia, omotossicologia, medicina antroposofica, medicina tradizionale
cinese, ayurveda)
Bisognerà invece aspettare per quelle discipline applicate da
personale non medico come osteopatia, chiropratica, naturopatia.
La loro regolamentazione è stata esclusa dal testo in discussione
per agevolarne l'iter. “Per queste terapie - continua Galletti - il percorso
legislativo del nuovo progetto di legge è appena cominciato. Mi
auguro che in autunno possa essere discusso alla Commissione Affari Sociali”.
Medicinali omeopatici
Rischio di acquisto per i consumatori italiani
Nel dicembre 2001 scade in Italia l’autorizzazione al
commercio dei prodotti omeopatici e, senza una proroga, le aziende produttrici
non saranno in grado di presentare in tempo utile i nuovi dossier di registrazione.
Sono 6 milioni gli italiani che scelgono di curarsi con l’omeopatia
e sono 14 milioni quelli che ad essa si dichiarano favorevoli. Rischiano
di dover andare all’estero ad acquistare i medicinali e, forse per questo,
decine di migliaia di cartoline stanno giungendo sul tavolo del ministro
della Sanità Umberto Veronesi, per testimoniare che “l’omeopatia
è efficace e priva di rischi”.
Il Comitato per la difesa dell’omeopatia italiana è preoccupato
anche perché nell'abito della Commissione per i medicinali omeopatici,
appositamente istituita presso il ministero della Sanità con il
compito di garantire la sicurezza e l'innocuità dei medicinali “si
sta delineando un orientamento penalizzante che si basa su un'interpretazione
ingiustificatamente restrittiva delle norme attualmente in vigore che non
tiene conto della tradizione omeopatica e antroposofica in Italia e in
Europa”.
Le Società Scientifiche, Scuole,
Associazioni e quanti siano interessati
alle “Terapie non convenzionali esercitate
da medici”
ono invitati ad inviare alla Redazione
un fax (0687185017)
o un e-mail (numedi@tiscalinet.it)
con indirizzo e reperibilità (telefono, fax, e-mail).
In base alle comunicazioni pervenute "Il
Nuovo Medico d’Italia"
valuterà la possibilità di
promuovere un’iniziativa divulgativa e formativa sull’argomento
nella primavera prossima.
Il testo della proposta
di legge sulle terapie non convenzionali è cosultabile nella Rubrica
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