MALATTIE RARE
Verso un Registro Nazionale
Un passo avanti verso la costituzione di un Registro
nazionale delle malattie rare.
E’ NEPHIRD (Network of Public Health Institutions on Rare Diseases),
un progetto coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, cui fanno
capo 14 Paesi europei, alcuni Paesi associati ed esponenti delle associazioni
dei pazienti e che è stato presentato il 2 ottobre a Firenze, nell’ambito
del Convegno nazionale “Il punto su malattie rare e farmaci orfani”
“Da tempo, ha riferito all’Adnkronos Salute la dott.ssa Domenica Taruscio,
dell’Istituto Superiore di Sanità,puntiamo alla realizzazione di
un Registro nazionale delle malattie rare, un presupposto necessario per
programmare qualunque tipo di intervento sanitario, sia a livello nazionale
sia transnazionale”.
Con NEPHIRD il traguardo si avvicina: “In un progetto che vede insieme
istituzioni e associazioni di pazienti, che consentirà di realizzare
database di respiro europeo. Preziose banche dati che, a loro volta, serviranno
a costituire modelli per affrontare le malattie rare con interventi finalmente
coordinati e mirati”.
L’obiettivo è quello di interventi sanitari coordinati e razionali,
che varca i confini italiani e che dà voce anche ai bisogni delle
persone colpite e delle loro famiglie. “Non si sa quanti siamo, sottolinea
Pasquale Trecca, presidente di Cometa (Coordinamento associazioni malattie
metaboliche ereditarie) e a sua volta coinvolto in NEPHIRD, e pertanto
non si sa in che misura impegnarsi, né quanto spendere. Non si è
in grado, insomma, di programmare interventi adeguati, che sono invece
necessari, perchè al fervore associativo e aziendale non corrisponde
ancora un adeguato impegno istituzionale”.
“Siamo gli ultimi, conclude Trecca, e rischiamo seriamente di rimanerlo”.
A poco più di sei mesi dall’ultimo seminario (tenutosi sempre
a Firenze), quindi, poca strada è stata percorsa e rimangono invariate
le priorità:
-costituire una banca etica per le malattie rare e i farmaci orfani,
come strumento per integrare i finanziamenti pubblici, purtroppo insufficienti;
-adeguare la normativa europea a quella extraeuropea, in particolare
a quella di Stati Uniti, Giappone, Australia e Singapore;
-gestire le emergenze (associazionismo, assistenza farmaceutica, ricerca
e sviluppo di farmaci, banche dati);
-promuovere una cultura della solidarietà che prevalga su quella
del profitto
Medici Senza Frontiere, Nobel per la pace 1999,
finanzia un Fondo per le Malattie Neglette
I fondi del premio Nobel per la pace '99 vinto da
Medici senza frontiere ‘curano’ i pazienti che soffrono di malattie rare,
kala-azar e malattia del sonno, e sostengono progetti pilota sull’utilizzo
di trattamenti esistenti, ma troppo cari, per la Tbc e l’Aids nei paesi
in via di sviluppo e aiutano a colmare il vuoto dell’investimento pubblico
nella ricerca contribuendo, per esempio, allo sviluppo di un trattamento
antimalarico con una combinazione di farmaci.
A illustrare la distribuzione dei 940mila euro del Nobel è la
stessa organizzazione medica internazionale, che ha istituito un fondo
per le ‘malattie neglette’ e sollecita finanziamenti pubblici a sostegno
della ricerca.
“Mentre speriamo e aspettiamo i vaccini, ha detto James Orbinski, presidente
internazionale di MSF, cè lavoro da fare giorno dopo giorno per
salvare vite, curando i malati e facendo abbassare i prezzi dei farmaci.
Nel medio periodo, i trattamenti esistenti devono essere semplificati
e nuovi protocolli efficaci sviluppati.
Il fondo è solo un piccolo passo per intervenire operativamente
e sensibilizzare sulle esigenze dei malati dimenticati in giro per il mondo”
MSF ha chiesto a organizzazioni come l’Oms e la Banca mondiale di sostenere
i Paesi che stanno combattendo per l’accesso alle cure delle malattie dimenticate
e stanno facendo ricerca su nuovi farmaci.
Adnkronos Salute
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