L’Antitrust multa la FNOMCeO
La reazione del Comitato Centrale nelle dichiarazioni
di Pagni e Falconi
Il fatto
L'Antitrust ha condannato la Federazione Nazionale degli
Ordini dei Medici e degli Odontoiatri (FNOMCeO) al pagamento di una sanzione
di 120 milioni per una Delibera che avrebbe imposto direttive per le Convenzione
dei medici con le Mutue Integrative.
Il Garante ha giudicato le indicazioni contenute nella Delibera “lesive
per la concorrenza”.
Il procedimento dell’Antitrust è alla base della crisi che sta
impegnando i vertici della Federazione e che ha portato alla sfiducia del
Comitato Centrale nei confronti dell'attuale presidente, Aldo Pagni, indicato
come responsabile di una condotta troppo ‘cauta’ nei confronti del Garante
della concorrenza e di non aver saputo gestire la vicenda.
Il precedente
La Delibera all’origine della vicenda risale a tre anni
fa, quando la FNOMCeO ha stabilito che le mutue integrative, per convenzionarsi
con i medici, avrebbero dovuto rispettare la tariffa minima degli onorari,
osservare le regole sulla pubblicità, e non avere rapporti economici
diretti con i sanitari (Pagamento da parte dell'assistito degli onorari
per le prestazioni rese) mentre per i medici convenzionati era previsto
l’obbligo di fare conoscere al proprio Ordine Provinciale, per la sua approvazione,
il testo della Convenzione stipulata.
La delibera, giudicata ‘lesiva della concorrenza’ dai gestori delle
mutue è arrivata davanti all'Antitrust che ha aperto un’istruttoria
contro la Federazione e 37 Ordini provinciali che l’avevano adottata.
A luglio la FNOMCeO aveva ritirato la delibera sostituendola con un
nuovo provvedimento nel quale, ha ricordato Pagni, ‘pur mantenendo fede
allo spirito della direttiva, erano state modificate le parti che potevano
prestarsi a fraintendimenti’.
Secondo l’Antitrust un medico, convenzionato con una mutua,presta la
sua opera dietro un corrispettivo e per questo, pur mantenendo gli obblighi
della professione (come il rispetto del codice deontologico), va considerato
‘impresa’.
La Federazione degli Ordini, in quest’ottica, sarebbe un’unione di
'Imprese' alla quale non può essere consentito di dettare le regole
e influenzare la domanda. Ai 37 Ordini provinciali coinvolti, che sono
stati ritenuti ‘responsabili’ dall’Antitrust, non è stata imposta
alcuna sanzione.
Aldo Pagni
La Federazione degli Ordini dei Medici (FNOMCeO) non
ha mai voluto imporre ‘cartelli’, ma solo garantire al cittadino la libera
scelta del medico e del luogo di cura che, paradossalmente, l'Antitrust
ha negato”. Questa la presa di posizione del Presidente della FNOMCeO,
Aldo Pagni.
“La sanzione - commenta Pagni - è ingiusta e discende da un
equivoco sulle reali finalità delle delibere sulle casse mutue,
che non avevano obiettivi di natura economica, ma intendevano dare un contenuto
concreto ai principi etici della professione dei medici, a salvaguardia
dei cittadini: divieto di illeciti accaparramenti della clientela, divieto
di pubblicità promozionale e difesa della qualità delle prestazioni
non assoggettata ad una logica di mercato”.
“Tutto questo, prosegue Pagni, non è stato compreso dall’Antitrust.
Purtroppo, gli indugi del legislatore nel distinguere la professione
intellettuale dall’impresa, con un’adeguata riforma degli Ordini, ha permesso
che un’equiparazione dell’attività del medico all’attività
d’impresa facesse dimenticare la prevalenza della tutela della salute sulle
libertà economiche”.
Mario Falconi
Anche per Mario Falconi.Segretario Nazionale della Federazione
Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) e componente del Comitato
centrale,la sanzione dell’Antitrust “è sbagliata perché è
basata su una convinzione ‘bizzarra’: quella di considerare il medico ‘impresa’,
alla stregua di un qualsiasi calzaturificio”.
Preannunciando il ricorso degli Ordini dei medici al Tar contro
la multa di 120 milioni di lire inflitta dall’Antitrust per concorrenza
sleale, Falconi ha rilasciato all'Adnkronos Salute la seguente precisazione.
“Ora dobbiamo continuare la battaglia contro l’Antitrust che sbaglia
nel considerare ‘impresa’ i medici. D’ altra parte, però, sono contento
che il Garante abbia sanzionato la Federazione nazionale e non gli Ordini
provinciali attribuendo, sostanzialmente, la responsabilità ai componenti
del Comitato Centrale. Trovo corretto che si sanzioni chi ha proposto la
delibera e non chi l’ha applicata”.
“Personalmente - continua Falconi - credo che bisognerebbe portare
alle estreme conseguenze le contraddizioni insite nei giudizi del Garante.
Sarei disponibile a provocare l’Antitrust, collezionando sanzioni fino
alla richiesta di chiusura della Federazione, provvedimento che rientra
nei poteri del Garante. Visto che siamo considerati impresa al pari di
un calzaturificio o di qualunque altra cosa, se dipendesse solo da me -
afferma - sfiderei l’Antitrust a ‘cancellarci’. Allora sì che si
porrebbe un serio problema politico, esploderebbe una bella contraddizione.
Significherebbe chiudere, come una qualsiasi ‘associazione di imprese’,
un Ente di Diritto Pubblico con compiti istituzionali”. |