Anno giubilare 2000
Il Papa incontra i Medici Cattolici
I Medici Cattolici Italiani, a conclusione del Congresso
Nazionale, hanno celebrato il 7 luglio scorso il Giubileo 2000 con un’udienza
del Santo Padre Giovanni Paolo II.
Erano presenti, con i loro familiari, medici provenienti da 42 Nazioni.
Rivolgendosi ai presenti, il Papa ha affrontato temi con i quali i
medici cattolici si confrontano quotidianamente, ma che assumono valore
per i medici, di ogni nazionalità e religione per importanti scelte
professionali e comportamentali
Dal discorso del Santo Padre
L’ammalato deve essere aiutato a ritrovare non solo
il benessere fisico, ma anche quello psicologico e morale. Ciò suppone
nel medico, accanto alla competenza professionale, un atteggiamento di
amorevole sollecitudine.Presso ogni persona sofferente il medico cattolico
è chiamato ad essere testimone di quei valori superiori che hanno
nella fede il loro saldissimo fondamento.
Cari medici cattolici, voi ben sapete che è vostra missione
imprescindibile difendere, promuovere ed amare la vita di ogni essere umano
dall’inizio al suo tramonto naturale. Oggi, purtroppo, viviamo in una società
nella quale spesso dominano sia una cultura abortista, che porta alla violazione
del diritto fondamentale alla vita del concepito, sia una concezione dell’autonomia
umana, che s’esprime nella rivendicazione dell’eutanasia come auto-liberazione
da una situazione fattasi per qualche motivo penosa.
Voi sapete che al cattolico non è mai lecito farsi complice
di un presunto diritto all’aborto o all’eutanasia. La legislazione favorevole
a simili crimini, essendo intrinsecamente immorale, non può costituire
un imperativo morale per il medico, il quale si avvarrà a buon diritto
del ricorso all’obiezione di coscienza.
Mentre entriamo nel terzo millennio, in particolar
modo nei Paesi più poveri uomini e donne continuano purtroppo a
non avere accesso a servizi sanitari e farmaci essenziali per curarsi.
Molti fratelli e sorelle muoiono ogni giorno di malaria, di lebbra, di
Aids, talora nell’indifferenza generale di coloro che potrebbero o dovrebbero
prestare loro sostegno
Tra voi ci sono ricercatori nelle scienze biomediche,
le quali sono per loro natura finalizzate al progresso, allo sviluppo e
al miglioramento delle condizioni di salute e di vita dell’umanità.
Anche a loro rivolgo un pressante appello ad offrire generosamente
il loro apporto per assicurare all’umanità condizioni di salute
migliori, sempre rispettando la dignità e la sacralità della
vita. Tutto ciò che è scientificamente fattibile, infatti,
non è sempre moralmente accettabile.
(il testo completo e altri documenti su www.numedi.it)
|