Relazione del Ministro della Sanità Umberto Veronesi
(3 luglio 2000)
LO STATO SANITARIO DEL PAESE
Nella relazione sullo stato sanitario del Paese
il Ministro Veronesi, dopo aver riconosciuto i meriti del suo predecessore
l’on.le Rosy Bindi, ha esposto quelle che possono essere considerate le
linee indicative del programma del suo ministero.
Dal ‘Welfare State’ che indicava nello Stato il garante del benessere
dei cittadini, novità dell’Inghilterrra postbellica, si sta passando
al ‘Welfare Community’ in cui è la comunità nella sua
complessità che è chiamata a concorrere e ad assumerne
la responsabilità.
Per Veronesi nel prossimo futuro gli sforzi maggiori devono concentrarsi
nel correggere alcuni ‘stili di vita’, tra i quali sono preminenti quelli
legati alla sana alimentazione, che riduca il numero delle persone in soprappeso,
e alla lotta al fumo, responsabile di numerose patologie e causa di tumori.
Tra le ‘morti evitabili’ sono evidenziate quelle legate agli
incidenti stradali e a quelli sul lavoro e domestici; incidenti che sono
anche causa di un eccessivo numero di invalidità.
Notevoli, contemporaneamente, i ‘risultati conseguiti’ e che si evidenziano
con un ‘aumento notevole della speranza di vita alla nascita’ , dovuto
a tre fattori principali: diminuzione della mortalità infantile,
di quella per malattie cardiovascolari e alla minore mortalità prematura
per cancro nelle persone sotto i 65 anni.
Dopo avere ricordato ‘le qualità del nostro servizio sanitario’
che ha recentemente consentito all’Organizzazione Mondiale della Sanità
di assegnare all’Italia il secondo posto relativamente alla capacità
di soddisfare equamente i bisogni di cura dei cittadini, il Ministro della
Sanità ha indicato ‘le nuove frontiere’ per migliorare la
‘qualità percepita’ che necessita di maggiore personalizzazione
e umanizzazione delle cure, di informazione e di confort delle prestazioni
alberghiere. Agli ospedali troppo vecchi deve subentrare un nuovo modello
di strutture di ricovero ed una rete di prevenzione sul territorio, con
particolare attenzione al progetto di un ospedale senza dolore.
Tra gli ‘obiettivi da raggiungere’ Veronesi indica quello del migliorare
la salute mentale che ha nella mortalità per suicidi e nell’aumento
dei casi di Alzheimer, unitamente al fenomeno del disagio giovanile, gli
indicatori più espliciti della fragilità della nostra salute
mentale: l’argomento si presta per ricordare il ‘ruolo del volontariato’.
Nell’ambito della ‘strategia per la ricerca scientifica’, dopo aver
ricordato l’istituzione, con il Ministero della Ricerca di una Scuola Superiore
di Medicina Molecolare per formare medici -scienziati capaci di trasformare
la conoscenza del genoma in cure per i malati, Veronesi rilancia l’Agenzia
per la biomedicina che nel campo della ricerca biomedica possa armonizzare
e potenziare la collaborazione tra Ministero ella Sanità e Ministero
dell’Università.
La Relazione si conclude riconoscendo come dai sintetici contenuti
di quanto esposto emerga la complessità e l’ampiezza delle ‘sfide
che ci attendono’ e anticipando la volontà di muoversi rapidamente
per la costituzione di un Osservatorio Nazionale per la Promozione della
Salute che consenta di meglio definire questo passaggio storico che dalla
sanità ci porta ad una ‘salute’ che rappresenti realmente il benessere
globale della comunità. |