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Lettera aperta 
al Ministro della sanità





Carissimo professor Veronesi, 
la mattina del 3 luglio ero tra i tanti che hanno ascoltato la Sua “Relazione sullo stato sanitario del Paese” che,  lungi dall’essere un ‘consuntivo 99’, ha lanciato un ardito sguardo al futuro della sanità italiana soffermandosi soltanto su alcuni dei principali problemi che possono essere affrontati nell’immediato futuro.
Il personale consenso a quanto  indicato non può nulla aggiungere al valore dei contenuti espressi e degli obiettivi indicati che sono frutto evidente  della  competenza, esperienza e  formazione professionale di un medico ricercatore  di notorietà  in campo internazionale, chiamato a svolgere il ruolo tanto più delicato quanto più  sottoposto alla quotidiana critica attenzione di ogni cittadino, di Ministro della Sanità.
Quale Presidente dell’Associazione della Stampa Medica Italiana, sento  il dovere di indicare ed evidenziare, con  soddisfazione, un richiamo da Lei fatto all’inizio della Sua relazione al ruolo della comunicazione ed al “compito di particolare importanza  che tocca ai mezzi di comunicazione, che dovrebbero svolgere la funzione di fornire un’informazione puntuale e corretta, anche dal punto di vista scientifico”. 
Un’indicazione che ritengo pienamente condivisibile da ogni iscritto all’Ordine dei Giornalisti e che richiamando una fondamentale indicazione deontologica della “Carta dei doveri del giornalista” ne estende puntualmente la validità per quanto riguarda la cronaca e l’informazione sanitaria con specifica menzione del ‘punto di vista scientifico’.
La Sua relazione, carissimo Ministro, si conclude con altre due indicazioni che ritengo doveroso sottolineare:
- Collaborazione tra Ministero della Sanità e Ministero dell’Università che, con  l’Agenzia per la biomedicina arricchisca il sistema sanitario di una “ricerca efficiente,  competitiva sul piano internazionale, che può avere anche notevoli ricadute sul piano economico”.
- Costituzione di un “Osservatorio Nazionale per la Promozione della Salute”.
Sono sicuro che pensando alla loro strutturazione organizzativa avrà già pensato al  ruolo dell’informazione con l’impegno e  coinvolgimento di giornalisti scientifici e di professionisti della  comunicazione con l’impiego di tutti i mezzi tecnici messi a disposizione dalla moderna potenzialità del settore, compresa la multimedialità.
L’ASMI è fin d’ora disponibile a collaborare con le modalità e nella misura che riterrà più opportune.
Caro professor Veronesi, mi consenta di concludere ricordando una frase dell’intervento “Conoscenza scientifica e cronaca informativa”   che ho pronunciato nella stessa Aula del CNR, il 3 giugno scorso in occasione del Convegno: “Animali e piante transgeniche e implicazioni bioetiche”: “E’ necessaria una più stretta collaborazione tra il mondo della scienza e quello dell'informazione per notizie certe. Un obiettivo che dovrebbe essere perseguito anche ricorrendo ad investimenti pubblici per dare vita ad un movimento di informazione  per la gente, per la pubblica opinione”. La Sua relazione mi conforta e mi stimola a insistere nel mio convincimento con la presunzione di continuare a svolgere , prima come medico e attualmente come giornalista, un lavoro utile per il bene e la salute della collettività.

Mario Bernardini 
Presidente Associazione della Stampa Medica Italiana (ASMI)
Gruppo di specializzazione della F.N.S.I:
Roma 3 luglio 2000



 


La risposta del 
Ministero della sanità

Caro Presidente, 
ti ringrazio anche a nome e per conto del Ministro, della tua bellissima lettera aperta.  Come tu spesso hai rilevato il Ministro tiene in grande considerazione il ruolo della comunicazione e dell’informazione medica in particolare. Sappiamo entrambi che un cittadino bene informato, soprattutto sulle tematiche scientifiche, è espressione di una demagogia compiuta dentro la quale, chiunque è libero consapevole di prendere decisioni, anche su temi fondamentali come le biotecnologie, l’eutanasia, la clonazione.
Il tuo lavoro, così come quello di altri colleghi dell’Associazione Stampa Medica Italiana, è prezioso ed eccezionale nella crescita civile del Paese, alla quale i giornalisti contribuiscono proprio nel momento in cui forniscono un’informazione corretta e completa.
E in questa prospettiva il contributo collaborativi dell’associazione che tu dirigi con competenza sarà bene accetto per la realizzazione delle iniziative di informazione che sono allo studio.
Ti rinnovo i complimenti miei e del Ministro e ti saluto cordialmente.

Luigi Bazzoli
Capo Ufficio Stampa 
Ministero della Sanità
Roma 12 luglio 2000

Sommario n. 7/2000


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