Testata

 

Consiglio Nazionale delle Ricerche.  2- 3 maggio 2000 
 Animali e piante transgeniche e implicazioni bioetiche

Biotecnologie: Conoscenza scientifica 
e cronaca informativa  

di  Mario Bernardini (*)


L’Aula prestigiosa del CNR che ospita il Convegno ha una   scritta a caratteri cubitali: "La Luce della scienza cerco e ‘l beneficio”. Tenendo conto di quanto è stato detto  in merito alle “incognite a distanza di tempo” dei possibili  effetti sull’uomo e l’ambiente per le più moderne ricerche e applicazioni in campo biotecnologico, credo che sarebbe opportuno aggiornarla, completandola in: "La luce della scienza cerco e ‘l beneficio attraverso il rischio calcolato".
Siamo tutti consapevoli di alcune incognite di cui tenere conto e da affrontare in relazione all’evoluzione della ricerca, al progresso scientifico, alle sue applicazioni, alle possibili ricadute. 
Vi è poi il problema del coinvolgimento, della partecipazione, della convergenza di diverse componenti che contribuiscono alla pianificazione della Ricerca e al progresso della scienza rendendolo applicabile e utilizzabile: Politica, Legislazione e Finanziamento.
Un’altra componente, forse, non è stata ancora sufficientemente messa in risalto e deve essere considerata in funzionme di tutte le altre: l’Informazione che contribuisce alla formazione del parere della Pubblica Opinione che conseguentemente assume un atteggiamento favorevole o contrario ai temi indicati dalla Ricerca e alle motivazioni che sono a monte del Progresso Scientifico. 
Politica, finanziamento, legislazione e informazione sono quattro elementi che, in una prospettiva di avanzamento della ricerca, dovrebbero concorrere a dare all'umanità e quanto la circonda, dagli animali al mondo vegetale e all'ecosistema, quell'impronta di progresso nella tutela e possibile conservazione di quanto lo ha preceduto, e che dovrebbe rendere il nostro pianeta più gradevole per le generazioni future e l'universo più rispondente alle nostre attese ed esigenze. 
Un momento delicato è quello della spiegazione alla pubblica opinione e del contributo alla comprensione del passaggio dalla enunciazione degli obiettivi sociali alle soluzioni che saranno di volta in volta individuate, sperimentate e realizzate con le connesse ricadute e valutazioni da parte dei singoli anche in considerazione di soggettive situazioni personali 
Si ricorda spesso la ritrovata e rivalutata ‘ centralità della persona ’. Un principio di uguaglianza e rispetto dell’individuo di grande rilevanza umana e sociale che talvolta sembra però non coincidere nei fatti con il suo enunciato. Sono ancora molte le occasioni di vantaggio offerte al singolo individuo dal progresso della ricerca e della scienza, anche in campo medico, delle quali non si può usufruire per   realtà pratiche che ne impediscono la conoscenza, e le modalità di accesso e di facile, immediata utilizzazione.
E’ la grande responsabilità dell’organizzazione della società in generale e dell’informazione in particolare in un’epoca che è spesso definita ‘Società dell’Informazione’.
Comunicazione, informazione, formazione, educazione.
Comunicare e informare risulta a volte difficile tra gli stessi ricercatori che di fronte alla pubblicazione di nuove scoperte e di progressi della scienza avvertono la necessità di controllare la validità e attendibilità della notizia. 
Informare per formare ed educare risulta ancora più difficile se si deve rispondere o risolvere anche i dubbi della gente comune. 
Prendiamo un esempio specifico di biotecnologia e bioetica: 
quello della possibilità di modificare geneticamente un vegetale per utilizzarlo come veicolo di vaccinazione.
La dovuta informazione alla popolazione non deve soltanto risolvere contemporaneamente la diffidenza nei confronti della manipolazione genetica e le riserve nei confronti della pratica vaccinale, ma deve essere valutata per il suo impiego come adeguato strumento per un ‘ consenso ’ sulla vaccinazione per il quale potrebbe essere successivamente necessario un assenso del singolo o essere considerato sufficiente il parere favorevole espresso dalla società nei confronti del  nuovo modo di somministrazione del vaccino in considerazione del vantaggio per la collettività.
Ancor più che per l’informazione su fatti di cronaca quella scientifica, con tutti le sue implicazioni comprese quelle d’ordine bioetico, deve essere quanto più possibile completa, corretta, verificata e veritiera e, non ultimo, qualificata.
Tra gli obiettivi perseguiti con gli esperimenti e studi genetici su piante e animali figura sicuramente quello della tutela e del miglioramento della vita dell’uomo, cui  è specificata mente attenta la bioetica.
La scoperta del DNA ha portato 50 anni fa una rivoluzione nel mondo scientifico incommensurabile, da cui discende tutto quello di cui tutto il genere umano si sta occupando in questi ultimi anni.
Non credo che il problema sia soltanto quello di disporre domani di piante transgeniche o di animali per xenotrapianto.
Credo che il vero problema sia quello delle norme etiche, deontologiche e bioetiche. Di conoscerle e rispettarle.
I codici deontologici si possono aggiornare e modificare  adattandoli alle nuove conoscenze, alle nuove abitudini e costumi di vita sociale, ma non sono sufficientemente conosciuti né dai medici né dai giornalisti.
Soltanto recentemente, e del tutto in modo casuale, avendo chiesto della documentazione a Federchimica - Assobiotec,   ho avuto occasione di conoscere un’autoregolamentazione etica di tale istituzione che elenca alcuni principi generali da osservare, una sorta di Codice stilato autonomamente.
Il fatto conferma l’importanza della divulgazione anche di questo tipo di documenti.
Non tutti sanno dell’esistenza di queste iniziative che potrebbero aiutare nel seguire le notizie scientifiche da divulgare attraverso i media.
Se vogliamo prendere esempio dai giornali ci confondiamo con una lunga serie di titoli ad effetto: “Sentirà con un orecchio bionico”, “Alzati e cammina un chip ti aiuterà”, etc. 
Anche se si sa, o si dovrebbe sapere, che non sempre è  il giornalista che scrive l'articolo quello che sceglie il titolo, resta il fatto che molto spesso è proprio il titolo che attira l’attenzione, impressiona e fa opinione. 
Sul tema che stiamo trattando vediamone alcuni.
"Arriva l'incubo dell'uomo clonato". Incubo perché? E dove finisce l'incubo e comincia la realtà? 
Non si può fermare la ricerca. Un articolo ha questo titolo: “Abbiamo clonato undici embrioni umani” e nel sottotitolo si precisa: “L’annuncio dalla Cina: tre si stanno sviluppando,l'obiettivo è -coltivare- organi di ricambio”.
Sono titoli che fanno sicuramente riflettere.
Talvolta nel giro di pochi giorni abbiamo delle contraddizioni. Ad esempio: “Sulla tavola biotecnologica l'alimentazione anticancro” e, dopo qualche giorno: “Cibi transgenici, dieci sequestri”.
Credo che si debbano fissare chiari punti di riferimento.
E’ necessaria una più stretta collaborazione tra il mondo della scienza e quello dell'informazione per notizie certe.
Un obiettivo che dovrebbe essere perseguito anche ricorrendo ad investimenti pubblici per dare vita ad un movimento di informazione  per la gente, per la pubblica opinione. 
Fermare la ricerca non è possibile.
Pur con i Codici etici e deontologici ed in attesa delle opportune norme legislative resta fermo il principio delle regole etiche non scritte che ispirano  la quasi totalità delle persone animate di buona volontà e che si impegnano a favore dei propri simili. Norme naturali, non scritte, né insegnate e che speriamo non siano geneticamente modificabili.
La manipolazione genetica potrà forse modificare e trasformare l’uomo. La clonazione potrà forse perpetuare e tramandare un campione di uomo geneticamente modificato e rispondente a chissà quali presupposti.
Oggi è ancora necessario poter continuare a sperare che ognuno, anche attraverso l'informazione, possa conservare il diritto all'autodeterminazione e alla scelta consapevole.

(*) Presidente ASMI
(Associazione della Stampa Medica Italiana)

Sommario del n. 6/2000


Archivio 2000
Archivio
2000
Archivio 1999
Archivio
1999
Archivio 1998
Archivio
1998
Torna alla Home Page
 


 
logo del Nuovo Medico d'Italia
Il Nuovo
Medico d'Italia
Direzione - Redazione - Amministrazione
Via Monte Oliveto, 2 - 00141 Roma
Tel e fax 06/87185017
e-mail


Webmaster: B. J.