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Decade 
il decreto sul sanitometro


Ennesimo stop per il sanitometro, il nuovo strumento di compartecipazione ai costi sanitari previsto dal decreto legislativo 124 del ’98. Anche il secondo decreto legge messo a punto dal Governo per una proroga della sua entrata in vigore al 2001 e per una “propedeutica” sperimentazione in 9 regioni italiane non è stato convertito in legge dal Parlamento entro i termini previsti. La stessa sorte era toccata ad una analogo provvedimento qualche mese fa. 
Il decreto è decaduto, dopo aver superato lo scoglio del Senato, nel corso della discussione in Aula a Montecitorio. Durissima l’opposizione di Polo e Lega Nord che ha di fatto impedito la proroga dell’entrata in vigore di quello che il capogruppo di FI, Giuseppe Pisanu ha definito un “mostriciattolo” e un “monumento alla becerocrazia”.
E’ così il “rebus” sanitometro è tornato nelle mani del Governo che si è subito messo al lavoro per studiare una soluzione. Per il momento valgono le stesse regole della vecchia normativa, si è affrettato a spiegare Veronesi per tranquillizzare chi già intravedeva un “caos normativo”. 
Essendo decaduto il decreto che ne prorogava l’entrata in vigore, infatti, il dlgs 124/98 sarebbe dovuto entrare in vigore già dal gennaio di quest’anno. Ma lo stesso dlgs prevede per la sua attuazione una serie di provvedimenti che lo stesso ministro sta predisponendo come il regolamento concernente le modalità di accertamento e di verifica della situazione economica del nucleo familiare (già trasmesso al Consiglio di Stato per il necessario parere) e i modelli-tipo di dichiarazione sostitutiva e di certificazione che il cittadino deve rendere per godere le esenzioni di legge.
Documenti che il Ministro ha illustrato alle Regioni nel corso della riunione dell’11 maggio scorso. 
Da parte loro, i rappresentanti regionali hanno fatto presente la preoccupazione che l’avvio della fase di attuazione del dlgs parta senza una congrua sperimentazione e per questo hanno chiesto di verificare la fattibilità, anche dal punto di vista giuridico, di una maggiore semplificazione di quelle procedure che sono richieste al cittadino per accedere all’esenzione. Alla riunione hanno partecipato solo due assessori alla sanità (Carmelo Lomonte per la Sicilia e Giovanni Bissoni per l’Emilia Romagna) dal momento che in molte regioni non è stata ancora formata la nuova Giunta. Un motivo in più per rimandare le decisioni sul futuro del sanitometro alla prossima riunione della Conferenza Stato Regioni prevista per la fine di maggio.

Sommario n.5/2000


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