Veronesi ha presentato
il suo programma
Riammodernamento della rete
ospedaliera, rilancio della ricerca biomedica e aggiornamento permanente
per i medici di tutti i livelli.
Sono questi i tre cardini sui quali il neo ministro
della sanità, Umberto Veronesi, ha deciso di lavorare. Un’attenzione
particolare del Ministro andrà inoltre alla legge di riforma degli
Istituti di ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs). Per questi
Istituti è già pronto da diverso tempo un provvedimento ad
hoc il cui iter parlamentare però sembra essersi arenato.
Per presentare il suo programma Veronesi ha scelto
l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, la prima delle visite che il
ministro intende fare in alcune strutture ospedaliere italiane.
Sul fronte degli Irccs, uno dei settori che meritano
secondo il Ministro la “priorità assoluta”, oltre a impegnarsi per
una rapida approvazione della legge, che andrebbe comunque aggiornata rispetto
alla proposta iniziale di qualche anno fa, Veronesi ha ricordato come questi
Istituti non siano ugualmente distribuiti nel territorio.
A macchia di leopardo anche le patologie, poco
o per nulla rappresentate in alcune strutture e troppo presenti in altre.
Il Ministro ha manifestato l’intenzione di rivedere il sistema attraverso
cui questi istituti vengono riconosciuti e ha auspicato una più
attenta programmazione degli Irccs in relazione alle malattie.
Ma il piatto forte del programma sono tre progetti
strategici i cui contenuti sono stati illustrati dallo stesso Ministro.
Riammodernamento
della rete ospedaliera
L’età media degli ospedali
è di 63 anni e la maggior parte è stata costruita prima dell’ultima
guerra. I pochissimi ospedali costruiti negli ultimi 15 anni sono stati
fatti inoltre sulla base di progetti vecchi.
L’ospedale del futuro immaginato da Veronesi
dovrà essere a misura di paziente, con camere singole con bagno
e la possibilità di ricevere i familiari a tutte le ore del giorno.
La degenza dovrà essere breve (2 o 3 giorni) e ci dovrà essere
una sala operatoria ogni 10 posti letto.
Veronesi ipotizza poi la realizzazione di 2 blocchi
degenze: uno terapeutico ad alto livello di assistenza e l’altro a breve
distanza dove il paziente possa trasferirsi per essere tenuto sotto osservazione.
Un attenzione particolare sarà dedicata
all’architettura vera e propria.
Rilancio
della ricerca biomedica
Il Ministro intende porre fine
alla separazione tra mondo ospedaliero da una parte e mondo universitario
dall’altra. Una separazione che si ripercuote anche sulla ricerca determinando
la mancanza di un’area intermedia che permetta il trasferimento dei dati
di laboratorio al letto del paziente.
A tal fine Veronesi ha ipotizzato una “Agenzia
per la ricerca biomedica”, organismo intermedio fra il ministero della
Sanità e quello dell’Università.
Formazione continua
per tutti i medici
Il terzo progetto cardine è
quello di creare un’organizzazione sistematica del processo educativo e
l’obbligo di aggiornamento per i medici di tutti i livelli.
“Una sanità è buona se i medici
sono aggiornati, ha detto Veronesi, ma non dimentichiamo che ogni sette
anni il 50% delle nostre conoscenze mediche è obsoleto e deve essere
rinnovato. Occorre dunque uno strumento di aggiornamento a tutti i livelli.”
A tal fine Veronesi suggerisce di importare il
sistema Usa dei ‘credit points’.
Il sistema potrebbe partire in via sperimentale
in alcune regioni ed essere successivamente esteso in tutta Italia. |