IRCCS S. Lucia di Roma
Parole con l’H
Il 31 marzo scorso la Sala Convegni della Fondazione
S. Lucia I.R.C.S.S., ha ospitato un convegno dal suggestivo titolo “Parole
con l’H” che ha voluto tentare un modo nuovo per parlare di disabilità.
“La convinzione che la discriminazione inizi dalle parole con cui si
indica e connota un referente alimenta la fiducia nella necessità
di disaminare i riflessi culturali di tale fenomeno, spesso semplicisticamente
stigmatizzato”. Così è stato presentato il Convegno
al quale hanno partecipato studiosi di diverse discipline per confrontarsi
su come i propri ambiti di studio parlino di Handicap.
Molti sanno che la parola “Handicap”, comunemente usata per riferirsi
ad individui colpiti da deficit psichici, fisici e sensoriali, risale ad
un termine inglese (letteralmente “la mano nel cappello”) che indica genericamente
una situazione di svantaggio.
Non tutti, però, sanno che originalmente Handicap era il nome
di un gioco, una sorta di lotteria, in cui il primo nome estratto (da un
cappello) era quello del perdente.
A margine del Convegno psicologa Lina Di Lucente,
una degli organizzatori dell’iniziativa, ha riferito all’Agenzia Adnkronos
– salute in merito ad uno studio della Fondazione S. Lucia sulla sessualità
di donne mielolese.
Nelle donne mielolese, per una soddisfacente vita sessuale giocano
un ruolo fondamentale i rapporti sociali. E' dunque fondamentale
il supporto psicologico. E' quanto emerge dai dati preliminari di uno studio,
avviato ad ottobre del ’99 da un’equipe di specialisti dell’IRCCS Santa
Lucia di Roma, sull’incidenza delle disfunzioni sessuali nelle donne con
traumi del midollo spinale e sulla relazione con gli stati psicologici
di ansia e depressione. Inizialmente la ricerca ha coinvolto 20 donne di
età compresa tra i 17 e i 43 anni, valutate dal punto di vista neurologico,
psicologico ed urologico, alle quali è stato chiesto di rispondere
a un questionario sulle proprie abitudini sessuali e sociali prima dell’incidente
che aveva causato le lesioni. Non è stata evidenziata alcuna relazione
significativa tra stati di ansia e depressione e abitudini di vita (vita
in famiglia, singles o vita di coppia), mentre si è dimostrata rilevante,
agli effetti di presenza di ansia e depressione, la relazione con il prossimo.
“Lo studio - spiega Lina Di Lucente, coordinatrice della ricerca - ha inoltre
messo in luce che nelle donne che hanno subito traumi del midollo spinale
la risoluzione delle disfunzioni sessuali non è prioritaria come
invece accade negli uomini. Il sesso sembra piuttosto passare in secondo
piano e l’insoddisfazione non viene comunque attribuita all’incapacità
del partner”.
I risultati della ricerca verranno presentati il prossimo ottobre a
Bologna, al Congresso sulle problematiche urologiche. Inoltre, questa estate.
la ricerca sarà anticipata a Sydney, nell’ambito di un convegno
internazionale. |