Le Commissioni riunite Affari Sociali e Attività produttive della Camera hanno approvato, in sede referente, il Testo unificato sul “Riordino del settore termale”.
Il provvedimento va ora in Aula con una delega al Governo ad adottare, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, un decreto legislativo per l’emanazione di un testo unico che raccolga tutte le leggi sulle attività idrotermali. 
Tra le novità del provvedimento, che riqualifica le cure “aventi riconosciuta efficacia terapeutica per la tutela globale della salute” erogate dagli stabilimenti termali, quella di un marchio di qualità  per le strutture più rispettose dell'ambiente. 
Sarà il ministero dell’Ambiente che   assegnerà il riconoscimento alle aziende termali che adottano strumenti di tutela e salvaguardia urbanistico-ambientale nel territorio delle terme. 
Secondo il Testo unificato possono erogare cure termali le aziende che sono in regola con le concessioni minerarie di sfruttamento delle acque minerali utilizzate, che hanno ricevuto l'autorizzazione regionale e che rispondono ai requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi. Le cure termali erogate a carico del Ssn negli stabilimenti delle aziende termali accreditate riguardano la riabilitazione motoria e neuromotoria, quella funzionale del motuloleso, quella della funzione respiratoria e delle funzioni auditive.
Per ciascuna patologia, il Ministero della Sanità deve provvedere entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge ad emanare un provvedimento contenente i protocolli diagnostici e terapeutici. 
Le Regioni, infine, devono definire strumenti di tutela e salvaguardia dei territori termali, finanziarne la promozione, l'incremento della ricettività e il valore turistico.
Nell'ambito dei piani-programma e dei progetti-obiettivo nazionali e comunitari che comportano investimenti straordinari per lo sviluppo economico-sociale di aree a vocazione turistica, lo Stato e le Regioni si impegnano a favorire la destinazione di risorse adeguate allo sviluppo delle terme.