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Un DdL del Ministro della Sanità Rosy Bindi

CLONAZIONE, NO A QUELLA UMANA 
Per Pedrizzi (AN) distinguere tra clonazione umana e animale




Il ministro della Sanità, Rosy Bindi, ha inviato alla presidenza del Consiglio e ai ministeri interessati uno schema di disegno di legge in materia di clonazione umana ed animale e di cessioni di gameti e di embrioni umani.
La proposta prevede il divieto assoluto a qualunque intervento o sperimentazione finalizzato alla clonazione dell’uomo. E’ vietata la creazione di embrioni umani in vitro per scopi di ricerca o per selezione di specifici gruppi etnici. Sono  anche vietate l'offerta e la commercializzazione di gameti, cellule, embrioni o materiale genetico umano, finalizzati alla clonazione, e la relativa pubblicità,
Per chi contravviene ai divieti sono previste: specifiche sanzioni penali e amministrative; la sospensione dell'accreditamento delle strutture e di finanziamenti pubblici ad esse erogate;  la sospensione fino alla radiazione dall’albo professionale per i professionisti sanitari.
Il disegno di legge prevede norme specifiche per regolamentare e circoscrivere le sperimentazioni di clonazione animale, che devono essere finalizzate alla tutela della salute umana (ad esempio, la ricerca sui farmaci innovativi).
E’ garantita la difesa della biodiversità, la tutela del benessere degli animali e la salvaguardia delle specie e delle razze in via di estinzione. 
I protocolli di ricerca dovranno essere autorizzati, oltre che dai comitati etici delle strutture in cui sono svolti, anche dal ministero, che, per la verifica dei risultati e la vigilanza sull’iter delle sperimentazioni, si avvarrà di una Commissione consultiva che comprende rappresentanti dei ministeri interessati, dell’Istituto superiore di Sanità, dell’Istituto sperimentale delle politiche agricole, del Comitato nazionale per la biosicurezza e le biotecnologie, del Comitato nazionale per la bioetica e da esperti del settore. 
La scelta di regolamentare contestualmente clonazione umana ed animale - precisa una nota del ministero della Sanità - discende dal fatto che, fermo restando il loro diverso spessore problematico ed etico, comuni sono le premesse tecnico-scientifiche e l'esigenza di assicurare in via prioritaria la tutela della salute umana comunque coinvolta. 
Questa scelta è stata contestata dal sen. Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia, che ha commentato il DdL definendolo ‘inutile e propagandistico’, perché presentato a fine legislatrura.
“Invece di presentare un tale provvedimento e avviare l’iter parlamentare con tutte le lungaggini fisiologiche che esso comporta, si approvi rapidamente e definitivamente la legge sulla fecondazione assistita, che già è stata licenziata da un ramo del Parlamento, e che contiene il divieto tassativo, con pene severe, per qualsiasi pratica di clonazione umana”. 
Per il sen. Petrizzi sarebbe stato più proficuo limitarsi a presentare una proposta sulla clonazione animale “che va separata e distinta da quella umana. Infatti, mentre la duplicazione dell’uomo è inaccettabile in quanto tale e va proibita sempre e comunque, quella degli animali, se limitata, disciplinata e correttamente messa al servizio dell’uomo, è ammissibile, perchè può offrire a quest’ultimo vantaggi (che vanno comunque ben valutati e ponderati) non indifferenti in ambito medico-scientifico”.

Sommario n.3/2000


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