Testata
 
 

Nuovi farmaci



Rivoluzioni in vista in campo farmacologico: grazie alle tecniche di biologia molecolare e alla possibilità di simulare al computer l'azione dei nuovi farmaci, nei prossimi anni sarà possibile scoprire almeno 18.000 bersagli biologici (rispetto agli attuali 500) contro cui puntare i nuovi medicinali e combattere le comuni malattie.
A disegnare i nuovi scenari della ricerca farmacologica in Italia e nel mondo è stato Giuseppe Recchia, direttore medico della Glaxo Wellcome al convegno promosso da Farmindustria e dalla Conferenza dei Rettori sulle sperimentazioni dei farmaci.
“Le nuove conquiste dalla ricerca applicate alla biologia - ha detto Recchia - ci permetteranno di sintetizzare milioni di molecole in poco tempo. Basta un chimico, un computer, un robot per individuare in appena una settimana 10.000 molecole. Ma solo una molecola su 10.000 arriverà sul mercato come farmaco efficace, le altre si perderanno tra le varie tappe della sperimentazione preclinica e sull'uomo; e la causa prevalente della bocciatura, in un caso su due, è la tossicità”. 
Per sviluppare un farmaco, secondo gli esperti, oggi occorrono almeno 12 anni con un costo che arriva a 100 miliardi di lire. Da qui la necessità di snellire sempre più i tempi delle sperimentazioni, ha detto Piero Tosi, rettore dell'università di Siena, nel rispetto dei malati. 
A un anno e mezzo dall'applicazione dei nuovi decreti ministeriali sulla sperimentazione di farmaci, l'iter si è sicuramente velocizzato e l'Italia ha fatto sicuramente un passo avanti in Europa.
“Il segno evidente è che l'industria farmaceutica - ha detto Umberto Mortari, vicepresidente di Farmindustria - ha investito circa 1500 mld, il 7% in più dell'anno precedente; una cifra che potrà aumentare”. 
Oltre ai decreti del marzo di due anni fa che hanno velocizzato l'iter di sperimentazione dei farmaci nelle fasi II e III grazie al decentrato delle autorizzazioni ai comitati etici locali e all'accorciamento dei tempi (60 giorni) per le valutazione delle domande, sono in arrivo due provvedimenti che riguardano le fasi I (prima prova di non tossicità sull'uomo) e IV sorveglianza post marketing).
Una prima bozza non definitiva del primo provvedimento (che prevede una richiesta diretta dello sponsor della ricerca all'istituto superiore di sanità e la riposta diretta di questo allo sponsor), ha spiegato Umberto Filibeck del dipartimento farmaci del ministero della sanità, dovrà essere valutata dal Consiglio superiore di sanità; le eventuali modifiche dovranno essere valutate dall'Istituto superiore e dallo stesso dipartimento ministeriale.
“Se il welfare non penserà a rinnovarsi e adeguarsi per tempo ai nuovi scenari della ricerca farmacologica, l'innovazione sarà un'occasione per nuove discriminazioni sociali”. 
L'allarme è stato lanciato dal direttore generale di Farmindustria, Ivan Cavicchi, secondo il quale già da ora ma soprattutto nei prossimi anni l'offerta di innovazione scientifico-farmaceutica sarà così elevata da spiazzare il sistema assistenziale.
“L'attuale sistema di welfare deve essere ridefinito - ha aggiunto Cavicchi - e se le cose non verranno ripensate ci saranno inevitabilmente coloro che potranno accedere all'innovazione grazie al loro reddito e coloro che non potranno farlo. Oltre a preoccuparci della gobba previdenziale - ha spiegato il direttore di Farmindustria - sarà opportuno pensare alla gobba dell'innovazione per adeguare fondi previdenziali e integrativi e rivedere il sistema delle nuove entrate per poter dare a tutti le stesse opportunità terapeutiche e assicurare l'innovazione a tutti”.

Sommario del n. 2/2000


Archivio 2000
Archivio
2000
Archivio 1999
Archivio
1999
Archivio 1998
Archivio
1998
Torna alla Home Page
 


 
logo del Nuovo Medico d'Italia
Il Nuovo
Medico d'Italia
Direzione - Redazione - Amministrazione
Via Monte Oliveto, 2 - 00141 Roma
Tel e fax 06/87185017
e-mail


Webmaster: B. J.