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Roma 2000
Giubileo del terzo millennio

Sisto V (1585-1590), forse il più grande restauratore dell’Urbe ed il creatore della Roma moderna (e pensare che regnò solo cinque anni!) non avrebbe dovuto, seguendo le ricorrenze ordinarie, comparire nelle liste dei Papi dei Giubilei, ma ne indisse ben quattro straordinari.
Ed è per questa “abbondanza” che alcuni autori lo aggiungono alla lista dei papi che indissero gli Anni Santi celebrati alla scadenza ordinaria: in numero di venticinque, da Bonifacio VIII nel 1300 a Paolo VI nel 1975.
Così hanno fatto Giuliano Manzi e Gian Luca Marozza in Roma 2000, 265 pagine dedicate al giubileo del Terzo Millennio, per i tipi della ESS Roma 06710561, lire 15.000.
Una comoda guida bilingue (italiano e inglese), un promemoria delle cose essenziali che un pellegrino deve conoscere per capire Roma ed entrare nello spirito del Giubileo.
Un Giubileo sui generis, questo del 2000, non solo perché chiude un millennio o lo apre (senza imbarcarci nella disputa senza fine su quando cominci il Terzo Millennio) ma perché, come sottolineano gli autori, per la prima volta non richiamerà a Roma solo i cattolici credenti, ma persone di tutte le fedi religiose in un’associazione ecumenica che dovrà essere in grado di assistere ed educare le nuove generazioni del terzo millennio o ricondurre le vecchie a comportamenti vicini ad un ideale di vita più spirituale.
E quale posto migliore di Roma che sin dai suoi tempi più illustri, accolse tutte le religioni sui Sette Colli? C’è una pagina sublime del Gregorovius che vale la pena di riportare: Le barriere che la Grecia aveva innalzate tra sé ed i barbari; che Israele aveva elevato tra sé ed i pagani, caddero nello stato universale dei romani, nel quale tutte le forme di cultura furono accolte, tutte le religioni ebbero libero culto,  tutte le nazioni diritto civile. Così l’unità dell’umanità incivilita fu realizzata nella repubblica Romana, della quale l’Imperatore, il capo elettivo e capitale Roma l’eterna, miracolo delle terre abitate, creazione e monumento della storia del mondo.
Qualcuno obietterà: ma le persecuzioni? Le persecuzioni degli ebrei e poi dei cristiani non furono un fatto religioso ma politico. I seguaci delle religioni monoteiste, con il rifiuto di sacrificare all’Imperatore-dio minavano l’autorità dello Stato Romano. Un discorso da altra sede. ha ragione, quindi, il Gregorovius, e hanno ragione gli autori della guida che hanno riportato ed illustrato le testimonianze religiose dell’antichità: da Iside ed Osiride, a Mitra, al “Sole invicto”, insieme, ovviamente, alla descrizione particolareggiata e relative piantine delle basiliche maggiori e minori che saranno meta di pellegrinaggi, a cominciare da quel San Pietro, centro e simbolo della cristianità. E ci sono, ancora, le vite e le opere dei papi giubilari, le strade che portano a Roma, il ricordo delle imponenti rovine del Caput mundi; persino un piccolo glossario dei termini e architettonici.
Un’opera utile al pellegrino ed un omaggio alla grandezza di Roma, alla sua storia ed alla sua arte; un’opera che, forse, anche i distratti romani farebbero bene a leggere per meditarci su, per comprendere meglio quale fortuna la sorte ha loro riservata.

Franco Rosati


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