Anche i sordociechi
possono navigare in Internet
di Vittorio Esposito
Nel corso di una conferenza stampa organizzata a
Roma presso la FNSI dalla Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi,
è stato illustrato il progetto pilota siti Web e chioschi cibernetici,
finanziato dalla DGV della Commissione Europea per consentire a minorati
della vista e a sordociechi di collegarsi ad Internet.
Partners del Progetto, coordinato dall’Unione Europea dei Ciechi (European
Blind Union-EBU), sono, ha precisato Rodolfo Cattani, Presidente della
Commissione di collegamento con l’Unione Europea dell’EBU, sei Associazioni
nazionali di minorati della vista di Austria, Danimarca, Francia, Germania,
Portogallo e Italia rappresentata, nel progetto, dall’UIC.
Il progetto, cofinanziato nella misura del 90% dalla Commissione dell’Unione
Europea, ha un budget complessivo di 208.869 Euro, dei quali 21.909 assegnati
all’UIC, corrisponde pienamente al principio generale del “mainstreaming”
e favorisce la progressiva realizzazione dell’universalità dell’accesso
alle moderne Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC).
Alla realizzazione del progetto ha anche contribuito, quale partner consulente,
il World Wide Web Consortium che ha elaborato il tramite della Web Accessibility
Initiative delle linee guida per l’accessibilità dei siti telematici.
Benito Spadini ha ricordato che l’UIC, oltre ad aver realizzato un
chiosco cibernetico costituito da uno spazio attrezzato con computer, accesso
ad Internet, screen reader, display Braille e sintesi vocale dove, attraverso
l’IRIFOR (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione),
è possibile qualificare formatori in grado di provvedere alla alfabetizzazione
informatica dei non vedenti, ha attivato nel 1996 un proprio sito web (www.uiciechi.it)
che, nei soli primi otto mesi del ‘99, è stato visitato da circa
70.000 navigatori. Per consentire ai sordociechi con conoscenza del linguaggio
Braille (in Italia attualmente sono oltre 100) di comunicare tra loro e
con persone normodotate attraverso Internet, l’UIC ha prodotto nel proprio
Centro Nazionale Tiflotecnico, nell’ambito del Progetto Mercurio, il terminale
prototipo Braicom ideato dal Dott. Salvatore Romano della Direzione Nazionale
UIC e realizzato dall’MDV elettronica di Bologna.
Briacom, ha spiegato Enzo Tioli, Vice presidente nazionale UIC, si
compone di un display Braille MDV, che implementa le caratteristiche aggiuntive
rispetto ad un normale display quali un editor di testi, una calcolatrice
scientifica ed un cronometro utilizzabili senza l’aiuto di un PC, con incorporato
un radio modem ed il software di gestione mentre il PC per utenti normodotati
utilizza un software e un radio modem esterno. Il Presidente nazionale
UIC, Tommaso Daniele, ha evidenziato che, grazie al Braicom, è oggi
possibile anche per i portatori di handicap visivo e per i sordociechi
rincorrere con qualche successo l’evoluzione delle tecnologie informatiche
e telematiche per evitare di restare definitivamente esclusi dalla partecipazione
ad attività sociali, culturali e professionali. E’ però indispensabile,
ha concluso il Prof. Daniele, un sollecito intervento legislativo che favorisca
ed incentivi la ricerca tecnologica necessaria ad assicurare a tutti i
disabili, come già avviene negli Stati Uniti, l’accesso sia ad Internet
che alle tecnologie digitali. |